Tra click e realtà - Educare alla sessualità nell'era digitale

21 aprile 2025 2 minuti
SPECIALE EDUCAZIONE AFFETTIVA

L'adolescenza rappresenta una fase cruciale nello sviluppo individuale, durante la quale è più che naturale esplorare e comprendere la propria sessualità. E nella nostra era digitale, Internet rappresenta lo strumento primariamente utilizzato da ragazzi e ragazze per la ricerca di informazioni su questo tema. Secondo un'indagine condotta da Ipsos per Save the Children, il 47% degli adolescenti italiani utilizza siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali, mentre il 57% si affida al web per approfondire le infezioni sessualmente trasmissibili. Inoltre, il 22% ricorre a video pornografici per ottenere informazioni sulle pratiche sessuali, dato osservato anche da una ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che evidenzia che il 46% dei ragazzi e l'8% delle ragazze fanno un uso intensivo di contenuti pornografici online.


Pornografia e oggettivazione

Il problema è però che la pornografia non educa alla sessualità, ma rafforza stereotipi dannosi, ostacolando una visione sana ed equilibrata delle relazioni. Il porno contribuisce infatti all'oggettivazione sessuale delle donne perché le rappresenta principalmente come oggetti di piacere maschile, enfatizzando la loro sottomissione e riducendo la loro identità a puro corpo erotico. Le dinamiche di potere nei video pornografici spesso rafforzano l’idea che il desiderio femminile sia secondario o inesistente, normalizzando la passività e la disponibilità incondizionata. L’oggettivazione sessuale è una diretta conseguenza del perpetrarsi degli stereotipi di genere, e comporta la valutazione di una persona sulla base dell’utilità delle sue funzioni sessuali, che vengono separate dal resto della sua personalità e ridotte allo stato di mero strumento o guardate come se fossero capaci di rappresentarla nella sua interezza.

 

Una rappresentazione fuorviante 

La pornografia diffonde rappresentazioni tossiche dei ruoli di genere anche per i maschi. Nel porno gli uomini vengono dipinti come predatori sessuali, sempre dominanti e aggressivi, con un’idea distorta della virilità basata sulla performance e sul controllo. Questo modello può portare i ragazzi, che vedono il proprio valore misurato in termini di prestazione, resistenza e dominio, a vivere difficoltà relazionali, insicurezze e aspettative irrealistiche sulle dinamiche sessuali. Questa disumanizzazione sessuale crea pressioni psicologiche nei ragazzi, imponendo loro un modello rigido di mascolinità che trascura elementi essenziali della relazione sessuale come l'intimità e la reciprocità.

 

Cambiamo corso!

Ma come aiutare ragazzi e ragazze ad affidarsi a fonti più affidabili e meno nocive per il loro sviluppo sessuale e personale? Offrendo loro delle alternative. In famiglia e a scuola è sempre più necessaria un’educazione sentimentale e sessuale critica e consapevole, un’educazione che si adatti alle sfide poste dall'era digitale, fornendo agli adolescenti gli strumenti necessari per navigare in modo sicuro e consapevole nella loro crescita personale e nelle loro relazioni. Possiamo farlo integrando nei curricula scolastici programmi che affrontino non solo gli aspetti biologici, ma anche quelli emotivi, relazionali e sociali della sessualità; creando spazi sicuri in cui studenti e studentesse possano discutere apertamente di dubbi e insicurezze; offrendo workshop e seminari con psicologi, sessuologi e educatori che approfondiscano tematiche specifiche legate alla sessualità e all'uso consapevole di Internet.

Il percorso DomandeScomode@school di Lines nasce proprio con questo intento: fornire a docenti e studenti contenuti e informazioni attendibili e verificati (come quelli offerti dai webinar) e dare a chiunque lo intraprenda l’opportunità di farsi e fare delle domande su affettività e relazioni trovando risposte chiare, utili e preziose per la crescita e le relazioni.