Il giudizio descrittivo prende il posto dei voti numerici nella valutazione periodica
Voti numerici sostituiti dal giudizio descrittivo per la scuola primaria: questo è il quadro prospettato dalla D.L. del 22 aprile 2020, convertito a giugno nella Legge 41 e con ulteriori modifiche apportate nel mese di agosto. Ma, storicamente parlando, non si tratta di una novità. La situazione, infatti, è affine a quella degli Anni 80 e 90. Probabilmente anche voi, insieme a migliaia di maestri e maestre, dedicavate ore interminabili alla stesura delle valutazioni. Il lavoro era concentrato alla fine del primo quadrimestre e alla conclusione dell'anno scolastico, in seguito alle riunioni decisive del Consiglio di Classe. Tuttavia, dopo un paio di decenni, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha deciso di fare un passo indietro. La pausa forzata dovuta all'emergenza sanitaria Covid e l'introduzione della didattica a distanza hanno portato a una rivisitazione di questo punto, da parte dei vertici del Governo. Il MIUR ha elaborato una normativa e delle linee guida al riguardo, per permettervi di svolgere questo compito secondo direttive valide in tutta Italia. Noi di scuola.net l'abbiamo esaminata per intero e abbiamo messo in risalto ai punti più importanti, in modo da offrirvi una guida efficace.
Giudizio descrittivo: qual è la finalità?
L'abbandono dei voti per la scuola primaria è motivato, secondo la vice-ministra Anna Ascani, dall'esigenza di comunicare in maniera sempre più chiara e esauriente, sia con i genitori che gli studenti. Durante i primi anni di istruzione, ogni alunno rappresenta un caso unico e riassumere il livello di preparazione con un valore numerico può rivelarsi riduttivo. In questa fase iniziale (e delicata) di formazione, dovrete tenere conto di alcuni elementi indispensabili per dare un giudizio completo. Sono definiti su base nazionale e soddisfano, in tal modo, i più stringenti requisiti di uniformità. Il rispetto delle linee guida vi risparmierà ambiguità nelle comunicazioni e disparità nel metro di valutazione.
Sostituzione dei voti numerici, i criteri per l'elaborazione dei giudizi
Con le direttive sulle valutazioni vi focalizzerete sulle caratteristiche di ciascun alunno, compresi i punti di forza, le aree sulle quali intervenire subito e gli obiettivi a lungo termine. Un giudizio personalizzato vi consentirà di adattare, in futuro, il modus operandi secondo le esigenze degli studenti. I criteri sono definiti in base a:
- globalità
- livelli di apprendimento
- punto di partenza
- evoluzione del percorso
- situazioni particolari
Globalità
Non più voti per singola area, ma valutazioni con le quali terrete conto del rendimento complessivo, al di là di una semplice media aritmetica. Non esisteranno discipline in primo o in secondo piano: globalmente avranno lo stesso peso. Per tali ragioni, nel giudizio dovrete includere tutte le materie inserite nei Programmi Ministeriali e nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, anche Educazione Civica. Al riguardo, noi di Scuola.net vogliamo mettere in risalto l'importanza della chiarezza e dell'uniformità, in modo particolare nell'ambito delle decisioni collegiali.
Livelli di apprendimento
In ottemperanza alle Ordinanze più recenti, dovrete stabilire questo parametro per ciascuno studente. A seconda delle capacità di problem solving (vale a dire di trovare soluzioni) e del grado di difficoltà dei compiti via via assegnati, attribuirete a ogni alunno una valutazione che rientra in uno dei seguenti livelli: • in via di prima acquisizione • base • intermedio • avanzato. L'elenco segue un ordine crescente per quanto riguarda la continuità e l'autonomia.
Prima acquisizione: farete rientrare in questa casistica gli alunni che hanno costantemente bisogno del vostro aiuto per concludere il lavoro assegnato. L'assolvimento dei compiti è limitato a casi tipo già noti al bambino, sempre seguito da suggerimenti e ulteriori risorse. Base La capacità di problem solving è ristretta a situazioni conosciute e sempre con i dati da voi forniti. Prenderete in considerazione tale fascia per scolari che, nel portare a termine i compiti, risultano autonomi in maniera discontinua o, in assenza di indicazioni aggiuntive, tendono a finire solo grazie al vostro aiuto.
Intermedio: Attribuirete questa valutazione a ragazzi in grado di risolvere problemi in maniera del tutto autonoma e costante, limitatamente agli scenari conosciuti. Portare a termine i compiti in situazioni ignote, invece, presenta ancora difficoltà e non avviene regolarmente. L'alunno è capace, comunque, di reperire nozioni al di fuori di quelle da voi fornite.
Avanzato: riserverete questa fascia agli scolari che hanno consolidato e potenziato le proprie capacità di concludere i compiti assegnati. Sanno lavorare autonomamente in ogni situazione, conosciuta e ignota, facendo uso delle informazioni date da voi e reperendole anche da altre fonti.
Punto di partenza
Nell'elaborazione del giudizio è fondamentale prendere in considerazione le conoscenze e le abilità pregresse di ogni alunno. All'inizio del percorso scolastico, infatti, le basi di partenza possono risultare molto differenti da un bambino all'altro, con scostamenti degni di nota da un'area all'altra. Tanto per fare qualche esempio, potreste ritrovarvi ragazzi molto avanti in tutte le materie accanto ad altri particolarmente brillanti in alcune discipline, ma carenti in altre. Se state affrontando una prima classe elementare, avete a che fare ogni giorno con questo problema: insegnare a bambini con abilità acquisite estremamente eterogenee.
Evoluzione del percorso
Per definizione, l'andamento scolastico è dinamico e estremamente suscettibile di modifiche in itinere, non necessariamente in direzione di un miglioramento. In molti casi, voi docenti dovete fare i conti con ritmi di apprendimento variabili e difficoltà mnemoniche e di interiorizzazione delle nozioni. A influenzare il quadro possono concorrere eventuali problemi familiari (separazione dei genitori, lutti o situazioni di altro tipo), malattie che portano all'inconciliabilità con la presenza alle lezioni e, ovviamente, difficoltà di comunicazione e interazione con i compagni di classe. Nell'elaborazione del vostro giudizio, quindi, dovrete includere tutti questi fattori e il peso di ciascuno di essi. A seconda del singolo scolaro e del suo vissuto interpersonale e intra-psichico, infatti, il percorso scolastico può progredire, manifestare un'altalena di picchi e cadute oppure far tornare l'alunno al punto di partenza.
Situazioni particolari
Questo punto sarà di vostro interesse nel caso in cui abbiate a che fare con bambini e ragazzi disabili o con disturbi dell'apprendimento. Nei casi in oggetto, le valutazioni dovranno essere perfettamente in linea con i requisiti e gli obiettivi definiti dai piani studiati per affrontare tali situazioni. Le fonti di riferimento fanno parte dell'offerta formativa di ogni istituto e saranno: • il PEI • il PDP.
PEI: L'acronimo sta per Piano Educativo Individualizzato e dovrete tenerne conto per elaborare i giudizi riguardo gli alunni con disabilità certificata, tra cui la Sindrome di Down e gravi alterazioni delle abilità psico-motorie.
PDP: Tale documento è dedicato a tutti gli scolari che, pur non avendo disabilità gravi e certificate, manifestano disturbi durante il processo di apprendimento. La sigla non è altro che l'abbreviazione di Piano Didattico Personalizzato, in linea con le attuali esigenze di diversificazione degli obiettivi. In tale casistica potrete far rientrare bambini e ragazzi con forme di autismo lievi e ad alto funzionamento, come la sindrome di Asperger. L'applicazione di tali criteri, inoltre, può estendersi a alunni iperattivi, con dislessia e difficoltà affini.
Periodi previsti per la stesura dei giudizi
La frequenza e i momenti nei quali effettuerete le valutazioni periodiche e finali rimarranno invariati: dipenderanno soltanto dal calendario di ciascun istituto. Questo punto non è stato oggetto di modifica e al momento, non ne sono previste.