Dal 3 al 9 maggio la settimana dell'insegnante
"Ringrazia un docente": questo è il motto della Settimana Italiana dell'Insegnante.
L'iniziativa mette in risalto il rapporto allievo-docente e, in particolare, l'importanza di quest'ultimo nella formazione di bambini, ragazzi e giovani adulti. Che lo vogliate ammettere o no, rivestite un ruolo chiave per la crescita dei vostri studenti, nel cammino pluriennale dalle scuole dell'infanzia all'università.
I protagonisti provengono da ogni parte d'Italia e tra loro non mancano ex alunni, animati dal desiderio di dire: "Grazie" ad un insegnante rimasto loro impresso nella mente e nel cuore. Del resto prima di diventare docente, ogni insegnante è stato anche un alunno...
Com'è nata la Settimana dell'Insegnante in Italia?
Il lancio dell'iniziativa è avvenuto sulla scia di altri eventi dedicati al mondo della scuola. Ci riferiamo, in particolare, al "Teacher Appreciation Week" statunitense, ricordato da tempo anche in Olanda, Germania, Bhutan, Spagna, Marocco e Panama.
Le origini di quest'ultimo risalgono al 1985 ad opera della National PTA, un'organizzazione statunitense composta da genitori e insegnanti. Si tratta di una festa mobile che copre i giorni feriali della prima settimana intera di maggio (dal lunedì al venerdì) e concentra le manifestazioni più importanti di martedì.
Fin da subito la ricorrenza ha avuto un'ampia risonanza ed ha trovato consensi anche in altre nazioni, soprattutto quelle di lingua inglese. In Italia è approdata in maniera ufficiale trent'anni più tardi, nel 2015, con la finalità di riscoprire e restituire valore al ruolo degli insegnanti, punti di riferimento primari al di fuori della famiglia.
Tutto è avvenuto grazie ad una proficua collaborazione tra MasterProf e Your Edu Action (conosciuto anche come YEA). Se non sapete di che cosa si tratta, ve lo spieghiamo subito: la prima è una start-up didattica nata presso l'Istituto Galilei-Costa-Scarambone di Lecce, mentre il secondo è un sito web curato da persone impegnate nel mondo della scuola.
Da quel momento in poi la Settimana dell'Insegnante ha avuto seguito fino ad oggi. I progetti e le idee coinvolgono maestri, professori e studenti di ogni ordine e grado, incluse le scuole dell'infanzia e le università. Pur mantenendo un filo conduttore con le precedenti, ogni edizione ha le sue particolarità che la rendono unica.
Come e chi può aderire all'iniziativa?
Sono invitati a partecipare insegnanti in attività o in pensione, studenti di qualsiasi istituto o ateneo entro i confini nazionali ed ex alunni, indipendentemente dal loro mestiere. In altre parole, tutti coloro che gravitano o hanno fatto parte del mondo scolastico in veste di allievo, maestro o professore.
Gli elaborati con cui i vostri alunni potranno aderire spaziano dai disegni ai componimenti scritti, per arrivare a brevi pensieri, files video e raffigurazioni pittoriche o fotografiche, rigorosamente condivisi sui social network (almeno uno a scelta).
Un'ampia varietà di opzioni, ma con un comune denominatore: la pubblicazione con l'hashtag #RingraziaUnDocente, una costante che ricorre fin dalla prima edizione e riprende il format americano.
Il logo, tratto distintivo dell'evento
A differenza di altri Paesi, l'Italia non ha adottato la mela come simbolo per la Settimana dell'Insegnante. Il logo dell'iniziativa è una margherita dai petali colorati: fa parte dell'immaginario collettivo e racchiude una molteplicità di significati nascosti.
Questo fiore, infatti, lo conosciamo tutti e lo disegniamo fin da piccoli. Con la sua forma regolare fa capolino nei prati primaverili e si presta ad essere colto da chiunque, attirando l'attenzione dei passanti più distratti. È pregno di allegorie, ma accessibile a chiunque: come un docente, ha molto da offrire a chi gli presta attenzione.
Settimana dell'Insegnante 2021, iniziative e partecipanti di quest'anno
Come l'anno scorso, anche per il 2021 voi e i vostri alunni dovrete fare i conti con le conseguenze dell'attuale emergenza sanitaria. Il Covid-19 ha portato ad un'altalena irregolare tra didattica in presenza e a distanza (DAD), con i vincoli e le precauzioni con cui tutti noi facciamo i conti ogni giorno.
Le attuali restrizioni impongono particolari cautele, anche sull'intrattenimento di gruppo, le manifestazioni e i viaggi. Per rendere l'evento più interessante e compensare gli attuali limiti alla libertà di azione, Masterprof ha introdotto due nuove attività rispetto alle scorse edizioni, una per gli studenti e una per i docenti
Si tratta di suggerimenti e, in quanto tali, non siete obbligati a seguirli, ma vi invitiamo a prenderli in considerazione, perché li riteniamo estremamente interessanti. La prima proposta è rivolta agli alunni, che potranno disegnare una margherita e inviarvela tramite web dal 4 al 10 maggio, come segno di ringraziamento.
D'altro canto, voi insegnanti potrete pubblicare gli elaborati a tema sul gruppo ufficiale "Settimana Italiana dell'Insegnante", presente su Facebook. Oltre ad includere i lavori dei vostri allievi in occasione dell'evento, potrete inserire anche pensieri e commenti degli ultimi due mesi, purché siano a tema.
Un patrocinato d'eccezione
Per quest'anno di difficoltà oggettive in qualunque settore lavorativo (incluso quello didattico), l'iniziativa ha ottenuto l'appoggio di uno sponsor di tutto rispetto: l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani. Un'eccellenza nel panorama nazionale, la cui fondazione risale al 1925 grazie al sodalizio tra Giovanni Treccani e Giovanni Gentile.
L'intento comune all'industriale e al filosofo era quello di offrire agli italiani un'opera nazionale in più volumi, che toccasse tutti gli argomenti del sapere in maniera dettagliata. Da quel momento ad oggi ha dato un enorme contributo alla cultura, diventando un vero e proprio punto di riferimento.
Un occhio alle celebrità
Dal 2015 anche molti personaggi noti al pubblico hanno aderito all'iniziativa, con un pensiero rivolto ad un insegnante in particolare o all'intera categoria. Tra gli italiani vi ricordiamo:
- Gian Luigi Beccaria, critico letterario e studioso di linguistica
- Paolo Crepet, psichiatra e saggista
- Alessandro d'Avenia, docente e scrittore
- Franco di Mare, giornalista e conduttore TV
- Oscar Farinetti, ex proprietario di Unieuro e fondatore di Eataly
- Angelo Pintus, cabarettista e comico
- Beppe Severgnini, vice-direttore del "Corriere della Sera" e saggista
- Gigliola Staffilani, ricercatrice e insegnante di matematica.
Tutti loro hanno seguito l'esempio di Tony Blair, Ban-Ki Moon e Barak Obama, che hanno aderito alle edizioni passate del "Teacher Appreciation Week".
Considerazioni finali sui possibili destinatari dell'hashtag
Ricordarci di qualcuno o essergli grati è più facile, quando nel passato non troviamo traccia di ricordi spiacevoli e legati a scontri. Tuttavia, nulla vieta di dedicare un pensiero carino a quegli insegnanti che ci hanno dato tanto, anche se non abbiamo saputo apprezzarlo quando eravamo a scuola.
Voi insegnanti sapete meglio di chiunque altro quanto le lezioni in aula possano rivelarsi utili in futuro. Questo vale per tutte le aree disciplinari, perfino quelle ritenute più ostiche come la matematica, il latino e il greco.
Ma i motivi per ringraziare non si esauriscono alla didattica: una nota di demerito, un rimprovero o un consiglio dato al momento giusto possono dare senso all'evento. Pensate a qualche episodio del vostro passato da studenti e raccontatelo ai vostri alunni: offrirete loro degli spunti di riflessione.