Come affrontare il primo giorno di scuola e accogliere i nuovi studenti in classe?
Il primo giorno di scuola è importante non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti, i quali devono stabilire l'iniziale approccio con bambini che non conoscono e stimolare il loro interesse, suscitando curiosità fin dall'accoglienza.
Ecco dunque qualche consiglio per affrontare al meglio in aula questo momento, che vale anche per le medie e le superiori, almeno negli obiettivi generali. Le emozioni sono anche le vostre e non solo per i piccoli alunni.
Gli obiettivi del primo giorno di scuola
Prepararsi al primo giorno di scuola significa predisporre in classe un ambiente cordiale e accogliente, consapevoli dell'importanza del momento e di un'emozione che interessa non solo i ragazzi, ma anche i docenti. Infatti, l'ambiente scolastico riveste grande importanza per creare una scuola felice e predisporre il giusto clima per favorire l'apprendimento.
L'insegnante che immagina il primo incontro con i nuovi bambini deve anche pensare a come programmare il proprio lavoro per l'anno che sta per iniziare, proponendo novità al fine di suscitare un interesse coinvolgente negli alunni. Nuove responsabilità e, talvolta, nuove riforme della scuola portano l'insegnante a caricarsi di un peso ansioso che non sempre risulta facile da controllare.
Per gestire al meglio il primo giorno di scuola è importante presentarsi in aula sorridenti ed entusiasti, con le idee ben chiare su quello che sarà lo sviluppo del programma scolastico, in modo da poter rispondere con fermezza alle domande degli scolari. Essi, già abbastanza confusi, timidi e travolti da uno stato emozionale che può originare reazioni differenti (specialmente alle scuole elementari), richiedono certezze. Ecco perché è importante dar seguito in maniera rassicurante ai loro quesiti. La preparazione del primo giorno di scuola da parte della maestra o del maestro dovrebbe iniziare con almeno due settimane di anticipo per essere ben predisposti a vivere al meglio quel momento. L'improvvisazione "non paga" e viene percepita emotivamente dagli stessi alunni.
Il primo giorno di scuola deve riempire la mente e il cuore del bambino in modo che, una volta a casa, vi siano moltissime cose da raccontare ai genitori. Un bravo insegnate dovrebbe capire come il primo giorno di scuola è sì emozione e sentimento, ma è anche attesa, aspettativa. Se quest'ultima viene delusa il vostro compito sarà più difficile.
Per le scuole medie e superiori l'approccio è un po' più semplice, ma gli obiettivi non mutano: creare entusiasmo in un ambiente preparato ad hoc e fornire certezze sul programma della materia rappresentano due punti fermi, magari rafforzati dalla distribuzione di un foglio che illustra, in sintesi, il percorso formativo, enunciando obiettivi e strumenti didattici previsti. Questo espediente è anche un piccolo "trucco" per voi insegnanti (soprattutto per i meno esperti e agli inizi della loro carriera lavorativa) per poter avere una linea guida e valutare il vostro lavoro durante l'annata.
In generale, durante il primo giorno di scuola è importante chiarire come si svolgeranno le interrogazioni o le prove scritte e fornire indicazioni sul metodo valutativo. Le cose vanno messe subito in chiaro con i ragazzi, anche con i più piccoli, i quali devono comprendere che, anche se sono in un ambiente diverso dalla loro casa, devono attenersi a delle regole.
Cosa proporre il primo giorno di scuola: la creazione di un codice condiviso
Il rispetto delle regole è uno dei presupposti fondamentali per costruire un clima favorevole all'apprendimento in quanto è alla base dello stare bene in gruppo, evitando le prevaricazioni e insegnando a bambini e ragazzi il valore della giustizia. Inoltre, le regole permettono il regolare svolgersi delle lezioni, in quanto i maggiori problemi che si riscontrano all'interno della classe derivano dal loro mancato rispetto.
Per questo è molto importante fin dal primo giorno di scuola educare gli alunni alle regole, facendoli diventare protagonisti attivi nella gestione della classe. La creazione di un codice condiviso è dunque uno strumento fondamentale per responsabilizzarli e decidere insieme le "regole del gioco" da rispettare per raggiungere gli obiettivi condivisi. A questo proposito, un'idea interessante per il primo giorno di scuola è quella di coinvolgere gli studenti nella creazione di una lista di regole da rispettare, in seguito a un brainstorming che consente a bambini e ragazzi di riflettere sulle priorità per garantire un clima favorevole.
Come gestire il primo giorno di scuola
La gestione del primo giorno di scuola da parte degli insegnanti deve avere radici pregresse. Preparate voi stessi l'aula per l'accoglienza nei giorni prima, rendendo l'ambiente vivo, dinamico, stimolante dal punto di vista delle decorazioni e dei colori. Questi devono essere propedeutici al primo giorno ma anche a quelli seguenti. L'ingresso in un ambiente nuovo per i bimbi, deve in loro stimolare coinvolgimento e curiosità. Solo così verranno, successivamente, con gioia e troveranno un ambientamento sempre migliore. La prima cosa da fare una volta che gli studenti si trovano tutti in aula sono le presentazioni, che si possono anche fare tramite un gioco organizzato, a seconda dei casi.
Iniziate voi. Dite chi siete, cercando di parlare con tono rassicurante, lentamente e con una voce capace di infondere tranquillità e sicurezza. Sempre con il sorriso. Se avete davanti alunni di medie e superiori cercate, occasionalmente, di dimostrarvi simpatici per poter meglio stabilire un'empatia. Con i bimbi delle elementari, invece, dovrebbe prevalere un'espressione rilassata del viso e a volte anche il contatto fisico, che appare più rassicurante. Per mettere loro a proprio agio, dovreste esserlo voi in primis. Se con gli studenti di medie e superiori è possibile iniziare immediatamente il programma scolastico, con i bambini di prima elementare il discorso è un po' diverso.
Cercate di infondere in loro una mentalità curiosa, orientata al voler apprendere e al conoscere. Non sanno né leggere né scrivere, quindi fin dal primo giorno di scuola dovete abituarli a "pensare in italiano" per facilitare l'apprendimento di una lingua a loro nuova dal punto di vista grammaticale, seguendo alcuni semplici accorgimenti per insegnare italiano ai ragazzi stranieri.
Ecco perché è importante che siate voi stessi a preparare l'aula per accogliere i vostri nuovi alunni: ciò che utilizzate deve diventare strumento di supporto al raggiungimento degli obiettivi che vi siete prefissati. Aiutatevi con le immagini, ad esempio.
Il primo giorno di scuola deve risultare un momento divertente, sereno, basato sul dialogo e sulle conversazioni: in questo modo i ragazzi saranno più stimolati e propensi a questa nuova esperienza di vita. Sta a voi insegnanti saper coinvolgere tutti fin da subito, in modo che nessuno possa sentirsi isolato. Ci saranno bambini più timidi di altri: le vostre capacità saranno fondamentali per capirli il prima possibile e renderli partecipi già dalle prime ore insieme in aula.
Alcuni consigli su come affrontare il primo giorno di scuola in prima elementare
Come accennato, il momento è importante anche per voi insegnanti. Ecco alcuni consigli che noi di scuola.net ci sentiamo di fornirvi per affrontare serenamente e preparati il primo giorno alla scuola elementare:
- Preparare l'accoglienza: "l'abito non fa il monaco" è un detto che probabilmente è già molto conosciuto, ma per il primo giorno di scuola questo potrebbe venire sovvertito. L'accoglienza degli studenti conta molto per loro (e anche per voi insegnanti). Nei giorni precedenti preparate un cartellone di benvenuto e pensate ad un "personaggio guida" (una rana, una tartaruga, un fumetto, ecc.) che possa rappresentare il protagonista di una storia da raccontare, magari animandola durante la mattina attraverso l'interazione con gli stessi bambini. Rappresenta un modo alternativo e creativo per incentivare il loro coinvolgimento.
- Presentazioni: l'insegnante può pensare ad un gioco da fare insieme in modo che sia facile vincere la timidezza e fare le presentazioni. Al gioco dovreste, ovviamente, partecipare anche voi. Elemento fondamentale della presentazione è il nome, in quanto consente il riconoscimento e il raggiungimento di un livello di confidenza adeguato. È importante quindi pronunciare i nomi degli alunni e memorizzarli, eventualmente inserendo dei cartelli sulle scrivanie, per i primi giorni, fino a quando la conoscenza reciproca non sarà assicurata.
- Lasciare qualcosa ai bambini: è fondamentale che i bambini, quando tornano a casa dal primo giorno di scuola, abbiano qualcosa da raccontare e possibilmente da mostrare, in concreto, ai genitori. Alla fatidica domanda dei più grandi "cosa hai fatto di bello a scuola?", la risposta dovrebbe terminare con "...e poi la maestra ci ha fatto fare un disegno e iniziare a scrivere". Talvolta così non è ed è un problema. Il bambino è desideroso di fare cose nuove e capisce che deve andare a scuola per imparare a leggere e a scrivere. Se ciò non avvenisse fin dal primo giorno potrebbe rimanere deluso e perdere entusiasmo.
- Identificare gli spazi: a 6 anni un bambino non è detto che conosca il concetto di responsabilità. Accogliete i bambini dando loro un segnaposto (preparato precedentemente oppure insieme al momento) in modo che possano porlo poi sul banco. Il sistema è utile per capire che quello stesso banco rappresenta il "proprio" spazio mentre quello accanto è lo spazio di un compagno e come tale deve essere rispettato. Il bambino che riceve il segnaposto comprende che entra "in possesso" di qualcosa, imparando a cogliere il senso della responsabilità, propria e degli altri.
- Spirito di osservazione: abbiate uno spirito di osservazione profondo e capace di anticipare le situazioni. Mente gli alunni sono impegnati a giocare durante l'intervallo o mentre interagiscono in aula, sforzatevi di osservare attentamente i loro atteggiamenti e comportamenti. Già dal primo giorno di scuola, questa operazione, vi aiuterà a capire molto di loro. Inoltre, un adeguato spirito di osservazione vi permetterà di cogliere tempestivamente gli eventuali segnali che potrebbero denotare la presenza di DSA o di BES e di predisporre un Piano Didattico Personalizzato e il supporto di un insegnante di sostegno.