In arrivo le riforme previste dal PNRR per la scuola. Scopriamo il programma “FUTURA - La scuola per l’Italia di domani”.
Con un investimento complessivo di 17,59 miliardi di euro (compresi i progetti in essere), il programma “FUTURA - La scuola per l’Italia di domani” è l’insieme di 6 riforme e 11 linee di investimento per la scuola previsti dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del PNRR - a sua volta parte di Next Generation EU, il programma di rilancio economico attivato dall’Unione Europea e dedicato agli stati membri.
Il programma riunisce infatti tutte le diverse azioni attivate grazie a risorse nazionali ed europee per una scuola innovativa, sostenibile, sicura e inclusiva. L’obiettivo è realizzare un nuovo sistema educativo, per garantire il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro, superando ogni tipo di disparità e contrastando dispersione scolastica, povertà educativa e divari territoriali.
È a scuola, infatti, che studentesse e studenti, accompagnati nel costruire competenze e acquisire abilità, si preparano al futuro.
Le 6 riforme previste dal PNRR per la scuola
Le sei riforme previste per la scuola dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) saranno adottate entro il 2022 e contribuiscono a mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese, integrandolo pienamente alla dimensione europea. Le misure afferiscono, infatti, agli aspetti più strategici della scuola: la riorganizzazione del sistema scolastico, la formazione del personale, le procedure di reclutamento, il sistema di orientamento, il riordino degli istituti tecnici e professionali e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Ecco di cosa si tratta nel dettaglio:
- Riforma degli istituti tecnici professionali - La riforma mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e la profonda innovazione digitale in atto in tutti i settori del mercato del lavoro. L’elevata qualità del curriculum offerto incoraggerà l’occupabilità, grazie anche all’armonizzazione dei programmi di formazione in base alle esigenze di ciascun territorio. La riforma investe sul capitale umano in un approccio mirato e adeguato alle condizioni geografiche, economiche e sociali di ogni contesto locale, con benefici diretti di breve e lungo termine sulle potenzialità di crescita del Paese.
- Riforma del sistema ITS - La riforma mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire così corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La piena attuazione della riforma, che sarà adottata entro il primo semestre del 2022, è prevista nel 2025.
- Riforma dell’orientamento - La riforma introdurrà moduli di orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado (non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno) e verrà realizzata una piattaforma digitale di orientamento relativa all’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS. Mettere in sinergia il sistema di istruzione, quello universitario e il mondo del lavoro favorisce una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante e contrasta dispersione scolastica e crescita dei neet. Nella riforma è previsto anche l’ampliamento della sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, con ulteriori 1.000 classi in altrettante scuole (in aggiunta rispetto alle 100 attuali). La riforma sarà adottata entro il 2022.
- Reclutamento del personale docente - La riforma punta alla revisione dell’attuale sistema di reclutamento dei docenti, legato ad un ripensamento della loro formazione iniziale e lungo l’intera carriera. L’obiettivo è determinare un significativo miglioramento della qualità dei percorsi educativi, per offrire a studentesse e studenti sempre migliori livelli di conoscenze, capacità interpersonali e metodologico-applicative, nonché coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. La formazione e la sperimentazione con metodologie innovative consentiranno inoltre un processo di selezione basato non solo sul livello di conoscenza ma anche sui metodi didattici acquisiti e sulla capacità di relazionarsi con la comunità educativa. Una volta approvata la riforma è previsto il reclutamento, attraverso il nuovo sistema, di 70.000 docenti entro il 2024.
- Scuola di alta formazione continua - La riforma garantirà un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico attraverso l’istituzione di una Scuola di Alta formazione e formazione continua per dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA. Saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università italiane e straniere, al fine di garantire un sistema di formazione continua di qualità, in linea con gli standard europei. L’obiettivo è fornire una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità. Si tratta dell’unica riforma con un budget pari a 34 milioni di euro.
- Riorganizzazione del sistema scolastico - La riforma intende intervenire su due aspetti strategici: il numero delle studentesse e degli studenti per classe e il dimensionamento della rete scolastica. Il numero degli iscritti alle scuole diminuirà nei prossimi anni a causa della denatalità, comportando una riduzione della necessità di personale scolastico: uno scenario che offre l’occasione per ripensare l’organizzazione del sistema scolastico. Il risultato finale sarà una riduzione del numero medio di studentesse e studenti per classe, a vantaggio della qualità dell’insegnamento.
Come accedere ai fondi del PNRR scuola?
Tutti gli avvisi, i bandi, le informazioni e le linee di investimento sono raccolte sul sito https://pnrr.istruzione.it/. Gli avvisi sono raccolti in ordine di pubblicazione, a partire dal più recente. È possibile effettuare la ricerca per tipologia di beneficiari e per linee di investimento.
Come cominciare a lavorare su orientamento e metodologie didattiche in modo innovativo?
Consapevoli delle difficoltà che comporta il dover rimanere sempre aggiornati, ma anche dell’importanza della formazione e la sperimentazione con metodologie innovative, i progetti didattici di Scuola.net sono sempre gratuitamente a disposizione dei docenti per rendere la didattica più coinvolgente ed efficace. E ora è disponibile anche per i vostri studenti WonderWhat, una piattaforma interamente dedicata all’orientamento scolastico. Un luogo sicuro, in cui trovare risposte, leggere storie, condividere esperienze, farsi ispirare e ascoltare consigli per affrontare con più tranquillità le scelte del futuro!
Scopri di più su Futura, il portale online dedicato al PNNR per la scuola!