Social Emotional Learning: che cos'è e perché è efficace

24 febbraio 2022 4 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

Social Emotional Learning: che cos'è e perché è efficace

Secondo alcune ricerche è stato dimostrato che la maggior parte degli adolescenti, si parla di circa l’80%, soffra molto lo stress durante l’anno scolastico e almeno il 46% degli insegnanti risulta esposto a tale condizione quotidianamente e, ancora, il 64% delle persone entro i 19 anni di età ha avuto un’esperienza negativa in ambito sociale. Dati che posso sembrare allarmanti, ma che dipendono dal forte impatto che lo stato emotivo può avere sulla vita di ognuno di noi, compresi il rendimento lavorativo e quello scolastico.  

 

Educare all'emozione e all'emotività diventa dunque fondamentale. Se la didattica tradizionale tende a trascurare questo aspetto, esistono invece altre metodologie educative più efficaci. Ad esempio, il Social Emotional Learning, cioè l’apprendimento socioemotivo che tende a valutare assieme alle qualità cognitive anche le skill emozionali, mettendole sullo stesso piano. Si tratta di un ambizioso piano che in questi anni si sta concretizzando sempre di più e gli insegnanti, che hanno tastato con mano questa nuova realtà, hanno espresso feedback positivi. Se state pensando di orientare il vostro metodo di insegnamento verso il futuro e volete conoscere cos’è e come funziona il Social Emotional Learning, ecco tutto ciò che c’è da sapere per applicare un modello vincente ed efficace.

 

Cos’è il Social Emotional Learning

Il Collaborative for Academic Social and Emotional Learning, CASEL, ha dato una definizione del SEL (Social Emotional Learning) scomponendo il concetto in cinque obiettivi perseguibili e da perseguire:

  • L’autoconsapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di individuarle in maniera chiara;
  • La capacità di autoregolare uno stato emotivo personale e non solo;
  • La possibilità di giungere a decisioni responsabili dopo aver identificato un problema e messo a punto le possibili soluzioni tenendo conto, ovviamente, delle responsabilità derivanti da ogni scelta;
  • Acquisire più controllo nelle relazioni sociali comunicando chiaramente, incentivando la cooperazione, la costruzione di relazioni, negoziazione e la scelta di potersi far aiutare in caso di necessità.

Goleman, già nel 1995, si espresse riguardo al Social Emotional Learning in maniera positiva, elogiando la capacità di sapersi motivare nella vita di tutti i giorni cercando di perseguire un certo traguardo nonostante lo stato d’animo frustrato, controllare gli impulsi ed evitare che uno stato di sofferenza faccia perdere la speranza e l’empatia.

 

Ma come si applica in ambito scolastico tale metodo?

L'apprendimento emozionale può essere messo a punto e promosso a ogni livello, pertanto si può partire inculcando tali concetti a bambini molto piccoli seguiti da specialisti della pedagogia o da insegnanti formati in tal senso. Grazie alla SEL è stata dimostrata la diminuzione di problemi di condotta e dello stress emotivo. Gli studenti non sentono il bisogno di ricorrere a droghe o a fughe dalla realtà, al contrario si mostrano consapevoli verso il proprio compito sociale, stimolano lo sviluppo delle competenze emozionali e sviluppano un approccio positivo verso loro stessi e gli altri e quindi anche i risultati scolastici e lavorativi, conseguentemente, migliroano. A certificare questi dati è una ricerca condotta da Taylor pubblicata nel 2017 che, a seguito di 82 interventi del genere, in fase di follow up nei successivi 3 mesi e fino ai 18 anni ha evidenziato risultati eccellenti. 

 

Qual è lo stato del Social Emotional Learning in Italia

La comunità scientifica, come abbiamo già anticipato, si è espressa più che positivamente su questo tema e ha considerato essenziale non trascurare la sfera emozionale degli studenti. Sebbene tali buone intenzioni siano applicabili, ci sono dei limiti che, ancora oggi, minano tutti gli sforzi che servono per portare la SEL nella programmazione didattica a tutti gli effetti.

 

Ma dove si verificano problemi del genere?

È stato rilevato che in contesti a basso reddito diventa difficile avviare sfide di implementazione poiché non c’è un buon utilizzo dei materiali dati dal programma, non c’è autonomia, le risorse finanziarie e personali scarseggiano. Inoltre, non si riesce a integrare una buona prassi educativa e, infine, se si applica il SEL questa non è mai continua o coerente con le finalità da perseguire. Per applicare il Social Emotional Learning, quindi, c’è bisogno di cambiare approccio utilizzando metodi che garantiscano la flessibilità e la facilità di utilizzo. Solo così il modello può rivelarsi a pieno efficace. Si deve affidare il SEL solo a personale qualificato e non a coordinatori scolastici senza adeguate skill, quindi si può valutare la designazione di un facilitatore con formazione significativa in sede del collegio docenti, ovviamente dopo aver seguito a ruota un percorso di formazione. 

 

Come far funzionale il Social Emotional Learning

È importante adottare approcci unici di base, però, di tipo flessibile, evolutivo e su misura per ogni realtà locale. Inoltre è bene tenere conto delle strategie che ogni insegnante deve saper applicare in maniera adeguata. A questo punto il SEL va organizzato tenendo conto delle abilità socio-emotive di ogni studente in base al periodo scolastico che, inevitabilmente, cambia.  Si tratta della creazione di una vera e propria Piramide dello Sviluppo, utile per chiarire quali sono le aree di interesse per ogni livello di istruzione e capire come si costruisce una certa competenza e in che modo è possibile aggiungerne alle altre.

 

Il SEL si rivela sempre più efficace se gli insegnanti sono in grado di rispondere alle esigenze di ogni studente. Per tale ragione gli educatori devono implementare le attività di apprendimento, ridisegnare il concetto di istruzione includendo le esperienze dirette vissute giornalmente sia nella comunità scolastica sia altrove. Ciò serve per portare benefici a livello della lingua ma anche di logica. È importante che il vostro approccio verso tale strategia e verso gli studenti con diverse esigenze, muti in base all’età e al contesto sociale. Solo così è possibile decidere cosa funziona e cosa no, quindi che genere di attività implementare e in che modo farlo. Per realizzare tutto ciò è necessario avere una gamma di risorse SEL a disposizione e un supporto sostanziale e continuo, ovviamente, non dimenticando mai il contesto territoriale, le esigenze di ogni singolo studente o le possibilità riguardo le materie di insegnamento.

 

Il parere di chi ha sperimentato il SEL

Anche nella pratica del modello primordiale il Social Emotional Learning, tra chi l’ha provata, ha riscosso parere positivo anche se non è stata messa a punto al 100%. Si rileva come l’approccio con gli studenti cambia e si rafforza durante il periodo scolastico. Le aule diventano un ambiente in cui condividere le esperienze e crescere. Il risultato è un aumento dell’autostima da parte degli studenti e, perché no, anche degli insegnanti, con una conseguente diminuzione del disagio sociale che si concretizza in odiosi conflitti fisici e verbali.