Concorso straordinario per docenti precari: proroga fino al 15 giugno
Novità interessanti per i docenti precari: il concorso straordinario è stato prorogato
Tutti i docenti che lavorano ancora come precari avranno tempo fino al prossimo 15 giugno per decidere se prendere parte al nuovo concorso, al quale potranno accedere però solo quegli insegnanti che abbiano al loro attivo almeno tre anni di servizio da far valere negli ultimi cinque di lavoro. Questa nuova opportunità rientra nelle diverse misure che sono state prese con il decreto milleproroghe a favore anche della scuola e di chi da anni vi lavora da precario. La stabilizzazione di molti docenti è uno dei punti cardine delle nuove proposte che sono venute alla luce e che ora si stanno concretizzando proprio tramite opportunità concrete di lavoro a tempo indeterminato per gli insegnanti.
Come funziona il concorso straordinario per i docenti precari e quando scade il termine
La procedura per questo concorso per docenti sarà notevolmente semplificata: si prevede infatti una sola prova da affrontare. Un ulteriore aspetto positivo è dato dalla celerità con cui si svolgerà il tutto. Si garantisce infatti una partenza rapida per fare in modo che i docenti possano uscire prima possibile dal precariato. Il termine per presentare domanda è fissato al prossimo 15 giugno e chi intende prendere parte alla selezione dovrà prestare molta attenzione ai titoli che vengono richiesti. Fondamentale è il possesso degli anni di servizio, che devono essere almeno tre, con la condizione specifica non derogabile che siano stati prestati all'interno delle istituzioni scolastiche statali. I tre anni non devono necessariamente essere consecutivi. Il bando stabilisce infatti che si possano far valere comunque, purché ricadano negli ultimi cinque anni.
La procedura per la selezione degli insegnanti
Come abbiamo detto, la proroga ha spostato al 15 giugno i termini per l'avvio del concorso. L'obiettivo è in ogni caso quello di concludere il tutto entro il mese di settembre, quando prenderà il via il prossimo anno scolastico. Si dovrà fare in modo, infatti, di consentire ai docenti di prendere parte agli appositi corsi di formazione che si terranno nel 2022-2023. Il corso prevederà il superamento di una prova finale che servirà a certificare le competenze specifiche acquisite dai partecipanti. In questo modo essi saranno pronti per prendere servizio definitivamente e a tempo indeterminato a partire dal 2023-2024. In sostanza, possiamo dire che il prossimo sarà da considerarsi come un anno di prova che si concluderà con la presa di servizio definitiva.
Le spese concorsuali a carico dei partecipanti
Come accade ormai in molti concorsi pubblici, anche in questo caso è previsto un piccolo contributo che i candidati sono chiamati a sostenere. Tale onere simbolico aiuterà a pagare le spese concorsuali. Una volta ammessi alla frequenza del corso di formazione, poi, i partecipanti dovranno finanziare anche quest'ultimo.
La specifica sui requisiti: cosa non deve mancare al momento dell'iscrizione
Questa selezione è stata pensata per tutti coloro che non sono riusciti a ottenere l'assunzione tramite le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) o gli elenchi aggiuntivi. Anche chi aveva tentato questa strada senza esito positivo, dunque, può decidere di optare per il nuovo concorso. Fondamentale è però il requisito specifico dei tre anni di servizio, che deve essere posseduto al momento dell'invio della domanda. Il bando parla chiaro a riguardo. I docenti devono aver maturato tre annualità complete e non possono essere conteggiati i periodi di servizio all'interno delle scuole paritetiche. Si possono invece considerare come valide tutte le mensilità, anche se i periodi di servizio sono stati prestati in scuole di diverso ordine e grado. Tale elemento infatti non è considerato un ostacolo. Si tratta di tre annualità complete, dunque, delle quali una soltanto deve rientrare nella classe per la quale si sta prendendo parte al concorso.
Come sapere se si possiede il requisito di ammissione al concorso
Una volta appurato che per prendere parte a questo concorso occorre avere i tre anni di servizio, è giunto il momento di capire come questi ultimi devono essere conteggiati. Quando si tratta di sommare i mesi di lavoro, infatti, è facile sbagliare e rischiare di inserire periodi non validi, mettendo irrimediabilmente a rischio la partecipazione al concorso. Cerchiamo allora di capire insieme quali sono i periodi di lavoro che possono essere inseriti nel conteggio per appurare se sono state raggiunte o meno le tre annualità complessive. Innanzitutto bisogna chiarire che, come i docenti di esperienza ben sanno, l'annualità scolastica viene conteggiata in maniera ben diversa rispetto a come si può intendere un anno nell'ambito di qualunque attività lavorativa. Nello specifico, vi sono due casi in cui il docente può considerare un anno pieno. Il primo è quello in cui egli si è trovato ad aver lavorato per almeno 6 mesi nella scuola, da settembre a giugno. Il secondo caso è quello di un insegnante che ha preso servizio il 1 febbraio e ha terminato il suo contratto alla fine del periodo degli scrutini estivi. Conta, insomma, che egli sia stato in servizio fino alla chiusura dell'anno scolastico. La differenza tra le due opzioni è che nel primo caso i 6 mesi possono essere non consecutivi, mentre nel secondo caso si parla di un periodo consecutivo. Questo dettaglio è molto importante perché significa che anche chi ha avuto modo di collezionare una serie di brevi supplenze ha la possibilità di sommarle per raggiungere il requisito. Altro aspetto fondamentale è quello relativo ai periodi di lavoro svolti nella scuola nell'ambito del sostegno. Anche in questo caso i docenti precari potranno rallegrarsi di una notizia positiva: due anni su tre di quelli richiesti per il concorso si possono far valere. L'importante è che si possieda anche il terzo anno di insegnamento in una classe specifica, corrispondente a quella per la quale si va a concorrere. Il sostegno dunque è considerato valido per due annualità su tre.
Una procedura a base regionale e per classi di concorso
La procedura di concorso di cui stiamo parlando si svolgerà su base regionale, in linea con i concorsi per l'accesso all'insegnamento nelle scuole statali. Questo significa che ogni aspirante insegnante dovrà e potrà prendere parte a una sola selezione regionale e per una soltanto delle classi di concorso disponibili. A queste ultime si potrà accedere in base al proprio titolo di studio abilitante per l'insegnamento di specifiche materie.
Come sarà la prova unica di selezione
Come si svolgerà la prova unica per l'assunzione dei docenti a tempo indeterminato? Si parla nello specifico di un'unica prova disciplinare che si dovrà tenere entro il prossimo 15 giugno e che consentirà di valutare i candidati in breve tempo e in maniera uniforme. Si provvederà inoltre ad accettare la conoscenza della lingua inglese. Conterà anche la valutazione dei titoli, che farà punteggio insieme ai risultati della prova. Quest'ultima sarà orale e avrà una durata di massimo 30 minuti.
La graduatoria finale e l'assunzione dei docenti a settembre 2023
La fase finale sarà quella della pubblicazione delle graduatorie di merito. Queste ultime saranno ovviamente regionali e basate sui titoli dichiarati dai candidati. A questi si sommeranno i risultati relativi alla prova unica sostenuta. In base al punteggio raggiunto si procederà dunque con le assunzioni dei docenti, che dal 1 settembre 2023 saranno già in ruolo presso le istituzioni scolastiche di riferimento.