Giornata internazionale della salute: l'importanza di promuovere una corretta igiene nelle scuole
Il giorno 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute, un evento di rilievo internazionale che ricorda una questione fondamentale per l’intero Pianeta: il raggiungimento del benessere per tutta la popolazione mondiale. Il tema decisivo dell’evento riguarderà la definizione del termine salute che comprende non solo la sfera fisica, ma anche quella mentale: un concetto di benessere coinvolge la persona nella sua interezza. La Giornata internazionale della salute è legata in modo indissolubile all’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization – WHO) e mai come quest’anno sarà vissuta con grande speranza e attenzione a causa del vissuto pandemico degli ultimi anni, che ha inciso pesantemente sulla concezione di benessere e sul senso di salute comunemente sentito.
Perché scegliere il 7 aprile come data per la Giornata Internazionale della Salute
Il World Health Day è fissato per il giorno 7 aprile e, a differenza degli anni scorsi, quest’anno sarà incentrato sulle attività di condivisione, sensibilizzazione, formazione ed elaborazione della ricerca.
Ma perché festeggiare questa giornata proprio il 7 aprile?
La scelta del giorno è una vera e propria dedica al lavoro svolto dell’OMS, che il 7 aprile 1946 ha iniziato a svolgere le sue attività. Proprio per questo la ricorrenza vuole attrarre l’attenzione sul tema del benessere e della salute, dando massima eco a una questione di grande importanza che coinvolgerà in primo luogo la scuola, veicolo primario di informazione e diffusione di cultura e socialità.
In particolare, dal 2018 il tema della giornata si focalizza sull’Universal Health Coverage, ossia la copertura sanitaria mondiale, al fine di ripianare le numerose disuguaglianze che esistono tra un popolo e l’altro e che causano, conseguenzialmente, gravi crisi geopolitiche ed economiche. Per avere un’idea del fenomeno, infatti, basti pensare alle condizioni di carestia e malnutrizione che vivono alcuni Paesi del terzo mondo, situazioni gravose che danno vita a ripercussioni anche sul flusso migratorio in Europa e sui conflitti interni. Su questa strada, l’obiettivo del 7 aprile diventa in primo luogo la sensibilizzazione e la condivisione delle problematiche: un lavoro di squadra che mira a raggiungere un livello di benessere uguale in tutto il mondo per una realizzazione piena del diritto alla salute che non deve essere eclissato da disuguaglianze culturali, sociali o economiche ma mirare alla piena realizzazione dei diritti primari dell'individuo, ossia vivere in un ambiente sano e con la certezza di ricevere le cure necessarie in caso di malattia. In questa prospettiva, la Giornata Internazionale della Salute rivendica un diritto alla salute senza differenze, affinché ogni uomo sul pianeta possa vivere il proprio benessere a 360 gradi.
Un obiettivo impossibile?
A tal fine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha associato anche altri impegni istituzionali che ruotano intorno al diritto della salute ma in modo più specifico, come la Giornata contro l’AIDS, la Giornata contro il Tabacco e quella contro la Malaria, che ci auguriamo possano avere una risonanza sempre maggiore nel mondo, per diffondere un messaggio di benessere concretamente vissuto.
Il ruolo della scuola nella promozione di una corretta igiene personale
In un progetto ambizioso come questo, la scuola assume un ruolo di rilievo perché mira a educare le giovani generazioni promuovendo una corretta igiene personale e un comportamento consapevole in presenza di altre persone. Mai come oggi, infatti, è necessario educare i ragazzi sui rischi che derivano dalla scarsa pulizia e che possono causare anche gravi malattie, dando loro gli strumenti necessari per la prevenzione. Anche se può sembrare scontato, molti studenti hanno bisogno di essere guidati e istruiti, soprattutto coloro che vivono situazioni familiari di disagio che mancano anche delle regole più elementari di corretta igiene. Un percorso che deve avere inizio alla scuola dell'infanzia e concludersi al termine della scuola primaria di primo grado. In questo modo, la scuola diventa veicolo di realizzazione dell’art. 32 della Costituzione italiana che riconosce lo stato come fonte di tutela del diritto alla salute di ogni individuo, per garantire le cure necessarie alla collettività, con specifico riguardo alle categorie di indigenti.
A questo proposito, noi di Scuola.net abbiamo sviluppato, grazie alla consulenza scientifica della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Igiene insieme: insegnare la prevenzione a scuola, un corso di formazione dedicato a voi docenti per fornirvi gli strumenti necessari per diffondere tra tutti gli studenti un'adeguata cultura della prevenzione.
La Giornata Internazionale della Salute nella storia: un percorso in crescita
L’organizzazione Mondiale della Sanità elabora un tema diverso ogni anno, per affrontare le questioni più urgenti del momento e che richiedono maggiore sensibilizzazione nell’opinione pubblica e nelle forze di Governo. Se andiamo indietro di qualche anno, infatti, vediamo come le questioni trattate sono in continuo mutamento: nel 2012 il focus aveva a oggetto il rapporto tra salute e invecchiamento, il 2016 è stato l’anno del diabete mentre il 2017, invece, il tema è stata la depressione. Vediamo, nel percorso dell’OMS, un’attenzione particolare alla questione della salute che nasce dall’esperienza diretta della sanità e dall’interazione di quest’ultima con la popolazione di tutto il mondo.
Come è cambiate la Giornata internazionale della salute nell'ultimo decennio
Non possiamo negare che nell’ultimo decennio le criticità principali che hanno ruotato intorno al tema della salute e che hanno coinvolto i più piccoli e i giovanissimi, avevano a oggetto i problemi di sovrappeso, di diabete e infine di depressione, questioni sempre più sentite tra le giovani generazioni. Questo ci fa capire che la Giornata Mondiale della Salute non tratta solo le questioni connesse alle epidemie e alle malattie trasmissibili, ma anche quelle patologie che riguardano la sfera psichica dell’uomo, che purtroppo passano in secondo piano pur avendo un elevato rischio di mortalità. In questo nostro excursus storico, non poteva mancare il tema scelto per il 2021, che ha avuto a oggetto la pandemia da Coronavirus. Scontato per alcuni ma di grande attualità: un’ulteriore occasione che dimostra quanto l’OMS sia attenta ai fenomeni sociali, mettendosi dalla parte delle popolazioni di tutto il mondo, soprattutto le più svantaggiate. Il punto, infatti, non è solo parlare della pandemia o di una specifica patologia, quanto di elaborare specifiche strategie che mirino a superare le disuguaglianze, affinché ogni uomo abbia le stesse possibilità di cura e guarigione, senza differenze di longitudine e latitudine, di pelle o religione o di cultura e stato sociale. Il punto focale di queste giornate è proprio quello di mettere in evidenza le condizioni diverse che esistono, trovando soluzioni per costruire un pianeta più sano e giusto.
Partire dal concetto di benessere comune a scuola per giungere all’uguaglianza tra i popoli
Partendo dall’idea di salute, comunemente intesa come lo stato di benessere psichico e fisico dato dall’assenza di patologie gravi e invalidanti, si giunge all’elaborazione di programmi specifici da attuare all’interno della scuola. Non possiamo negare, infatti, che la scuola è l’istituzione principe per sviluppare un’educazione all’igiene adeguata al periodo che stiamo vivendo. Solo acquisendo le giuste abitudini già da piccoli, infatti, è possibile ottenere risultati apprezzabili nell’età adulta. Secondo uno studio elaborato in America nel corso di questi ultimi anni, i bambini che hanno imparato le giuste regole dell’igiene personale nella scuola primaria, conseguono uno stile di vita adeguato e igienicamente congruo rispetto a coloro che invece non sono stati istruiti nel modo giusto. La cultura dell’igiene, inoltre, ha conseguenze dirette sul progresso civile ed economico dal momento che i popoli sani hanno prospettive di vita più lunghe con livelli di produttività maggiori. Un discorso che negli ultimi anni si inserisce in un contesto scolastico caratterizzato da un’elevata multietnicità e che è di grande aiuto nel lavoro di equiparazione del diritto alla salute per ogni individuo. Nessuna generazione, più della nostra, vive nella consapevolezza del ruolo dell’igiene costante, della prevenzione e del rispetto delle regole. Il Covid, in questo, ci ha molto aiutato insegnandoci a vivere insieme ma con le giuste distanze, per continuare a vivere la normalità allontanando il rischio di contagio.