Il codice etico del dirigente scolastico

14 aprile 2022 5 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Elaborato dall'ANDIS e approvato dalla sede centrale dell'associazione il 25 gennaio del 2013, il codice etico dei dirigenti scolastici è frutto di un accurato lavoro di squadra. Ha richiesto il confronto tra svariati docenti di tutta Italia e un'attenta analisi del panorama didattico, in continuo cambiamento dopo l'introduzione dell'autonomia negli istituti. Ma in che modo il regolamento definisce gli standard di comportamento e il campo d'azione di questa figura cardine nel mondo dell'istruzione? Noi di Scuola.net abbiamo pensato di mettere in ordine le idee e di fare chiarezza sul ruolo del direttore, nonché sulle relazioni intrattenute con studenti, insegnanti e realtà esterne.

 

Codice etico del dirigente scolastico, il legame tra autonomia e leggi attualmente in vigore

Prima di approfondire i contenuti del regolamento, dobbiamo capire fino in fondo cosa si intende per autonomia delle scuole. Nell'ultimo quarto di secolo, infatti, molto è stato fatto per promuoverla, ma a oggi permane qualche dubbio sul suo reale significato, anche tra gli addetti ai lavori. Ai singoli istituti è permesso prendere iniziative indipendenti dalle linee guida proposte dal Ministero, purché non si trovino in contraddizione con esse. In altre parole, alcune scelte vanno prese in base al contesto e alle persone che gravitano nella specifica realtà scolastica, ma devono rispettare i criteri di priorità tra le fonti del diritto. I punti di riferimento per l'ordinamento scolastico nel nostro Paese sono le Carte Internazionali, il Regolamento Europeo e, ovviamente, la Costituzione Italiana. Il codice deontologico per presidi e direttori di istituto non fa eccezione a tale criterio: deve tenerne conto in ogni suo punto.

 

Finalità educative del codice etico

Il regolamento mette in luce l'importanza della figura del direttore scolastico e quale debba essere il suo modus operandi. L'obiettivo è definire una linea di condotta mirata non solo a garantire un'istruzione di qualità e a porre l'accento su programmi e profitto, ma su una formazione ad ampio raggio. Quest'ultima deve considerare anche i rapporti dell'istituto con le famiglie e il mondo esterno, in particolar modo con istituzioni, associazioni ed enti; pertanto, fornire un'adeguata preparazione interdisciplinare ai propri allievi non basta per completare il percorso educativo. Bambini e ragazzi dovranno aver sviluppato un adeguato senso civico al termine del ciclo di studi, in base ai canoni di maturità psico-fisica previsti per la loro fascia di età. Lavorare su tale aspetto permetterà loro di stabilire relazioni sane con gli altri e di comportarsi in maniera solidale e responsabile.

 

In base a quali requisiti avviene la scelta del dirigente scolastico?

Sicuramente, il capo di un istituto viene assunto in base alle competenze tecniche maturate durante il suo iter professionale, in particolare riguardo la scelta degli investimenti più proficui e la validazione degli atti amministrativi. Tuttavia, queste non bastano per farne un professionista valido nel suo campo. Il candidato ideale avrà anche alte qualità morali e da leader, come attitudine al comando, grande senso di responsabilità e del dovere, capacità di agire in modo razionale e di prendere decisioni ponderate. Non si farà mai prendere da moti istintivi neanche in situazioni caratterizzate da urgenza e terrà conto dei pareri dei collaboratori. Accanto alle caratteristiche appena descritte, saranno molto apprezzate le capacità di problem solving, organizzative e di coordinazione, l'attitudine al dialogo e all'ascolto, oltre a una certa sensibilità caratteriale. Un buon dirigente, inoltre, seguirà dei corsi di aggiornamento con regolarità e opererà in un'ottica di innovazione, senza rinnegare i valori fondanti dell'istruzione né perdere di vista gli obiettivi in comune.

 

Codice deontologico, ecco cosa fa un capo di istituto

Secondo le direttive elaborate dall'ANDIS, il direttore scolastico opererà in linea con il principio di autonomia dell'istituto e farà quanto è in suo potere per favorirla; allo stesso tempo, dovrà attenersi alle disposizioni europee e a quelle dello Stato italiano, onde evitare di commettere abusi. Qualsiasi azione sarà preceduta da un'attenta analisi delle necessità e delle aspettative riguardanti i componenti che gravitano nella realtà locale. Sulla base di essi, il dirigente definirà progetti, obiettivi e tutti i mezzi attraverso i quali raggiungerli, operando su più fronti. Egli coordinerà le attività, sia didattiche sia extra-didattiche, di studenti e insegnanti: a lui spetta il compito di approvare e di apportare modifiche agli orari delle lezioni, redigere il calendario annuale, assumere i supplenti e ricoprire i restanti incarichi gestionali. Lo stesso dicasi per la promozione dei rapporti con enti locali ed eventuali partnership con aziende, associazioni ed organizzazioni varie. Inoltre il preside garantirà il diritto allo studio per tutti e instaurerà (invitando i docenti a fare altrettanto) una fitta rete di relazioni con le famiglie, in particolar modo quelle con evidenti tratti disfunzionali. Il benessere e la serenità degli studenti devono occupare il primo posto, soprattutto quando si tratta di bambini o ragazzi particolarmente fragili. Altro compito del capo d'istituto è intervenire con provvedimenti disciplinari in caso di comportamenti scorretti o incompatibili con il senso civico e il quieto vivere, specialmente quando diventano un'abitudine. Questo vale non solo per gli allievi, ma anche per gli insegnanti e il personale ATA (corpo non docente). Naturalmente, ciò non significa agire in modo rigido, brutale o secondo una logica punitiva: bisogna dosare autorevolezza e diplomazia, spostando l'attenzione sull'errore ed evitando di condannare le persone. Il fine ultimo della correzione è pur sempre una spinta al miglioramento.

 

Temi e progetti per una crescita a tutto tondo

Tra le attività di rilievo in questi ultimi anni troviamo l'adesione a diverse iniziative da parte delle scuole: anche in tale frangente, il dirigente è una figura chiave nella realizzazione di progetti, finalizzati alla maturazione individuale e alla cooperazione. Gli argomenti trattati sono di vario tipo e, in genere, consistono in un approfondimento di temi di attualità o affrontati durante le lezioni; possono riguardare l'inquinamento, la donazione degli organi, le guerre, la povertà o alcuni periodi storici. Anche molti fatti di cronaca, nonché l'invito a riflettere sul rispetto per gli altri, sull'uso consapevole delle tecnologie, sull'importanza dei no e sul consumismo in determinati momenti dell'anno (come il Natale) possono diventare oggetto di ricerca. Il dirigente dovrà favorire l'uso di tutti gli strumenti possibili per conseguire l'obiettivo; organizzerà visite guidate, lezioni suppletive, seminari e metterà a disposizione laboratori di scienze, materiale audio-video, sale computer e tanto altro per allievi e docenti. Da parte loro, le classi potranno scegliere le modalità con cui presentare il proprio progetto di gruppo: hanno facoltà di integrare o sostituire la relazione scritta con spettacoli teatrali, piccole esibizioni musicali, disegni, fotografie e perfino video-clip. Si tratta di attività dove ognuno dà il proprio contributo e concorre a un risultato comune.

 

Effetti dell'applicazione del codice etico

Il buon esempio e la messa in atto delle direttive portano innumerevoli benefici in termini di gestione: aumentano il senso dell'ordine, l'affidabilità dell'intero sistema, il rispetto verso l'autorità e nei confronti del prossimo, condizioni indispensabili per la promozione di una condotta responsabile da parte degli studenti. Ma l'applicazione del codice deontologico ha altre ripercussioni positive sugli allievi, in quanto li rende più inclini ai cambiamenti e all'interazione con persone appartenenti a culture differenti. Inoltre promuove l'appredimento delle lingue straniere e l'utilizzo delle tecnologie più innovative. Il rapporto con i bambini e i ragazzi è focalizzato sulla persona, indipendentemente dalla provenienza, dalle condizioni economico-sociali della famiglia, dallo stato di salute psico-fisica e dall'identità di genere. In definitiva, il buon dirigente tiene conto delle attitudini individuali e considera le diversità non come ostacoli, ma come valori e occasioni di arricchimento reciproco. La valorizzazione del singolo, quindi, pone le basi per comportarsi in conformità alle norme e semplifica il lavoro degli insegnanti.