Festeggiamo insieme la Giornata internazionale per la Diversità culturale, il Dialogo e lo Sviluppo
Il 21 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale per la Diversità Culturale, il Dialogo e lo Sviluppo. Una festa introdotta nel 2002 per volontà dell’UNESCO in occasione della Dichiarazione Universale della Diversità Culturale che intende celebrare la bellezza della diversità culturale presente in ogni paese e la varietà del patrimonio immateriale di cui il mondo è portatore e libero fruitore. Si tratta di una giornata completamente consacrata alla riscoperta della diversità come valore aggiunto per l'uomo, una disuguaglianza che arricchisce e non svilisce il valore dell'altro e che mira alla valorizzazione dell’enorme potenziale culturale presente in ogni Paese. In questo modo il dialogo e la collaborazione tra le contrapposte realtà vengono visti come strumenti per raggiungere lo sviluppo sostenibile, la prosperità e la pacifica coesistenza tra i popoli.
Negli ultimi anni, inoltre, UNESCO ha avviato un’importante collaborazione con Google Arts and Culture, prevedendo la diffusione di un concorso artistico a cui possono partecipare i ragazzini dai 6 ai 12 anni. Come vedremo in modo più dettagliato nei paragrafi successivi, il concorso prevede la realizzazione e la successiva consegna di disegni che rappresentano le bellezze naturali e storiche più significative del proprio paese tramite l’hashtag #ShareOurHeritage e il tag@UNESCO sul social più seguito dai giovanissimi, Instagram.
Non possiamo dimenticare il significativo discorso di Irina Bokova, Direttrice dell'UNESCO fino al 2017, nel quale sottolineava il ruolo che possono giocare le disuguaglianze culturali nella vita di ogni cittadino. Diversità spesso contrastanti che vanno considerate come fonte di crescita e sviluppo psicologico nella vita di ogni essere umano perché permettono di crescere in modo sereno, in un ambiente produttivo, innovativo e conveniente dal punto di vista economico. Un ideale di sviluppo sociale in cui UNESCO crede profondamente e che intende diffondere con ogni strumento digitale, per comunicare un ideale di libertà e rispetto in grado di rafforzare la pace e il dialogo interculturale, mai così necessario come nei mesi di guerra che stiamo vivendo.
Globalizzazione e spersonalizzazione delle culture
Le iniziative UNESCO vanno considerate come un’occasione per contrastare le ideologie estremiste che mirano a limitare la libertà delle minoranze culturali attraverso l’uso della violenza, la distruzione e la svalutazione del patrimonio comune, un’azione subdola che si pone come obiettivo l’indebolimento dei legami tra le popolazioni e le loro origini. In questo contesto, il timore dell’UNESCO è quello di perdere il valore prezioso dell’individualità che caratterizza ogni popolo, che è ciò che rende il mondo il luogo meraviglioso che ci è stato tramandato dalle generazioni passate. Non possiamo, dunque, continuare a favorire una mentalità della standardizzazione ma partire dal basso e cioè dai giovanissimi, per riappropriarci dei caratteri socio-culturali distintivi che ci rendono unici. Non a caso le Nazioni Unite hanno introdotto tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 quello del ricorso al potenziale e alla forza creativa di tutte le culture esistenti, favorendo un continuo dialogo che assicuri lo sviluppo di ogni individuo all’interno del suo Paese. In quest’ottica, il dialogo tra le differenti culture diventa un percorso necessario per far emergere la bellezza di ogni peculiarità storica, culturale e sociale che rende un popolo unico e degno di considerazione. Solo partendo da tale consapevolezza, è possibile avviare un dialogo sincero e rispettoso che tenga conto delle disuguaglianze e dei punti di rottura tra le culture, giungendo a un confronto costruttivo ed edificante.
Il Web può favorire il dialogo tra i popoli? Al via la campagna UNESCO #ShareOurHeritage
Per colmare la lontananza dall’arte e dalla cultura dovuta alla chiusura per la pandemia, oggi in via di risoluzione, il ricorso al digitale è stato di grande aiuto. I più appassionati hanno continuato a viaggiare attraverso il Web, così come moltissimi siti archeologici e musei sono stati visitati virtualmente grazie all’aiuto di guide appassionate che attraverso piattaforme internet hanno continuato a portare l’arte nella nostra vita. Tra le piattaforme più innovative e ben fatte, è emerso senza dubbio il colosso di Google Arts and Culture che ha avviato specifiche iniziative in collaborazione con istituzioni socio-culturali che hanno preso spazio sui sociale su internet. Oltre alla mancanza che molti hanno avvertito per la chiusura di musei, gallerie e teatri, non possiamo trascurare il danno economico causato dal Covid e il gap culturale che ha gravato su docenti, studenti e sull’intera popolazione abituata a questo tipo di visite. Eppure l’esperienza ci insegna che ogni privazione ha il merito di dare maggior valore a ciò che ci è mancato e anche in questo caso la riapertura ci ha dato dimostrazione dell’importanza che assume l’arte e la cultura nella nostra vita. Grazie alla fortissima spinta che è stata data alla digitalizzazione, oggi gli utenti possono decidere di sfruttare una risorsa in più per le proprie visite: il Web e le sue mille possibilità. Così è stato elaborato un sito che ha permesso di viaggiare da casa godendo le meraviglie dell’arte che prende il nome di Google Art and Culture. Google Art and Culture è gratuita e facilmente fruibile ed è finalizzata alla diffusione della cultura attraverso la raccolta di tutte le opere d’arte che si trovano nei musei di tutto il mondo. Ogni immagine viene visualizzata in alta definizione con la possibilità di visitare lo stesso museo in modo virtuale: un’occasione unica per valorizzare l’arte e la cultura, abbattendo le distanze e le differenze tra i popoli in nome della grande bellezza che l’arte ci offre.
In questo contesto e in occasione della Giornata Internazionale per la Diversità Culturale, il Dialogo e lo Sviluppo che si festeggia il 21 maggio, l’UNESCO ha lanciato una campagna chiamata #ShareOurHeritage che consente di dare il proprio contributo artistico con un disegno realizzato dai ragazzini dai 6 ai 12 anni che abbia a oggetto un sito del Patrimonio Mondiale fino a comporre una vera e propria mostra virtuale. #ShareOurHeritage diventa così una campagna virale che invoglia i piccoli a esprimere la propria creatività ponendo l’accento sulla bellezza del patrimonio culturale del loro Paese. Quale soggetto sceglieranno? Ogni ragazzo può spaziare come vuole, scegliendo un’opera d’arte visitata in vacanza o nella loro città, anche se l’UNESCO mette a disposizione una selezione ampia di disegni diversa per tema e originalità.
Come partecipare al concorso
Scelto il tema da rappresentare, i bambini si iscriveranno al concorso (previo consenso dei loro genitori o del tutore) e ogni iscrizione dovrà essere condivisa attraverso l’account Instagram del genitore per conto del bambino che partecipa. Tale account Instagram deve essere impostato con l’opzione "pubblico" per renderlo visibile a UNESCO. Il disegno deve avere come soggetto uno dei siti Patrimonio Mondiale UNESCO ed essere pubblicato con una piccola descrizione del soggetto e del tema, inserendo anche il nome dell’autore, il paese di provenienza, e l’età, chiudendo il post con l’hashtag #ShareOurHeritage e il tag @unesco. Una volta conclusa la raccolta, i disegni più belli verranno esposti nella mostra interattiva organizzata in collaborazione con Google Arts and Culture ed esposti sul sito. Si tratta di un’occasione davvero speciale, dal momento che Google Arts and Culture espone le opere d’arte più famose del mondo, consentendo di avvicinare i più giovani al meraviglioso mondo dell’arte. Un'iniziativa davvero entusiasmante, un modo nuovo e appassionante per dare spazio ai più piccoli, anche in considerazione del fatto che la digitalizzazione, in questo modo, diventa uno stimolo alle visite in presenza e non un disincentivo. Un valore aggiunto che invoglia le persone a disporre dell’immenso patrimonio artistico mondiale di cui siamo tutti liberi e indipendenti fruitori.