Giornata mondiale dell'amicizia: 3 idee per favorire un clima di amicizia tra gli studenti

28 luglio 2022 5 minuti
CREARE INSIEME

Il 30 luglio si celebrerà la Giornata Internazionale dell’Amicizia: un momento dedicato al valore delle relazioni in tutte le forme, anche quelle alimentate virtualmente attraverso il Web. L'idea di dedicare una giornata all'amicizia nacque negli anni ’20, grazie a Hallmark Cards, considerato il fondatore dell'evento. Anche se in realtà fu il dottor Ramon Artemio Bracho, nel 1958, a darle il nome di Giornata dell’Amiciza, fondando anche un’organizzazione civile globale, la World Friendship Crusade, che si impegna a diffondere, attraverso il valore dell’amicizia, la pace e l'unione tra i Paesi del mondo. L’idea di una giornata dedicata all'amicizia tra individui e paesi piacque molto alle Nazioni Unite, che nel 2011, considerando i principi su cui si fondava e gli obiettivi che si poneva, decise di riconoscerla come evento di portata globale dandole il nome di Giornata Internazionale dell’Amicizia.

L’amicizia, infatti, come sentimento condiviso e valore universalmente riconosciuto, è considerata da sempre una virtù imprescindibile nella vita delle persone, dall’infanzia fino all’età adulta, gli amici hanno un impatto estremamente positivo sulla salute mentale tanto da essere in grado di ridurre la depressione e lo stress e portare gioia nella vita. Gli amici di cui ci si può fidare riescono a portare felicità e conforto e a prevenire tristezza e solitudine, evitando situazioni di isolamento e chiusura.

 

Avevamo bisogno di una Giornata Internazionale sull’Amicizia?

Quando il dottor Ramon Artemio Bracho propose di istituire una giornata dedicata all’amicizia, spiegò che dal punto di vista psicologico i legami di questo tipo sono fondamentali per superare momenti di crisi nella vita e che quando un’amicizia è sincera e disinteressata, essa è capace di superare differenze culturali, religiose, politiche e sociali perché considera l’amico per ciò che è nella sua essenza, indipendentemente dal suo background. Per questo le Nazioni Unite decisero di scegliere come ambasciatore dell’evento, nel 1997, un personaggio ideato da Walt Disney che ha appassionato generazioni di bambini, Winnie the Pooh: tenero, accomodante e molto goloso. La scelta non fu casuale, considerato che la Giornata Internazionale dell’Amicizia, fu istituita nel 2011 per mettere luce sul valore del legame pacifico tra individui e tra Paesi, popoli e culture diverse. Un evento che fosse da ispirazione per incentivare relazioni pacifiche tra i popoli, diventando un ponte per relazionare comunità diverse sia dal punto di vista culturale, sia religioso che politico.

 

Non a caso il primo Paese a ideare la Giornata dell’Amicizia fu il Paraguay nel 1958, quando decise di organizzare una riunione di tutti gli amici per celebrare la Giornata dell’Albero in Paraguay, molto sentita dal popolo come festa folkroristica. Durante l’evento, un gruppo di persone che vi presero parte ebbe l’idea di istituire una vera e propria giornata consacrata al dono dell’amicizia tra Paesi, persone e culture differenti, scegliendo il 30 luglio come data simbolo. Un evento che piacque subito al resto del mondo, tanto che nel 1968 i Beatles decisero di pubblicare un inedito che ebbe grande successo e che intitolarono Con un piccolo aiuto dai miei amici nel 1967, con cui festeggiarono il decimo anniversario della Giornata dell'Amicizia. Molti si chiedono se il mondo avesse davvero bisogno di una festa dell’amicizia, considerato che ne esiste già una dedicata all’amicizia tra le donne (Giornata dell’Amicizia delle Donne), che si celebra la terza domenica del mese di settembre. Non solo, già da qualche anno è stato consacrato anche un intero mese a questo importante valore, ed è febbraio: un’occasione per condividere momenti di gioia creando manifesti, cartelloni e scambiarsi teneri biglietti.

 

Celebrare la Giornata Internazionale dell’Amicizia a scuola

L’amicizia è un principio importante da insegnare, trasmettere e tramandare ai più piccoli, affinché non disdegnino mai l’aiuto e il sostegno di un amico nella loro vita, facendosi altresì portatori di questo sentimento nell'ambiente in cui vivono. Non possiamo negare che l’amicizia debba essere insegnata ai ragazzi, sempre più disillusi dalla vita e portati a vivere in modo autosufficiente. In questo contesto, diffondere la cultura dell’amicizia diventa un vero e proprio impegno, per trasformare le coscienze in canali di acqua limpida in grado di bagnare individui, Paesi e culture con una mentalità rinnovata, basata sulla pace e la concordia.

Perché non partire proprio dalla scuola allora?

Gli insegnanti e gli alunni possono organizzare attività e progetti adatti all’età e consoni al periodo storico che stiamo vivendo per trasmettere valori, incoraggiare e dare la speranza che un mondo di pace è ancora possibile. Noi di scuola.net abbiamo voluto dare uno spazio speciale a questo evento, proponendo 3 diverse attività da svolgere al rientro a scuola.

 

Tre idee-gioco da organizzare al rientro a scuola in occasione della Giornata dell'Amicizia

 

A caccia dell’amico sconosciuto

Per favorire la conoscenza tra studenti di classi diverse, è possibile organizzare un gioco nel quale a ogni alunno ne viene abbinato un altro appartenente a una classe diversa, scelto con sorteggio. Insieme, i due dovranno andare alla ricerca del tesoro seguendo le indicazioni scritte sui biglietti. In un clima di collaborazione, i due nuovi amici dovranno fare squadra per scoprire i passi successivi, senza farsi scoprire dalle altre coppie. Il tesoro potrebbe essere un libro che parla dell’amicizia, due biglietti per guardare un film-cartone al cinema e perché no, un gelato nella gelateria più vicina alla scuola dove potersi conoscere e giocare insieme. Questo gioco si organizza come una normale caccia al tesoro, non richiede materiale costoso ma solo un po' di fantasia per scrivere biglietti accattivanti e trovare luoghi adatti per nasconderli. Si tratta di un’attività che li stimola alla collaborazione, a fare squadra pur non conoscendosi bene e a superare le difficoltà che incontreranno per giungere al loro tesoro.

 

Giriamo un film sull’amicizia

L'idea è quella di raccontare storie di amicizia vissute tra bambini e secondo il loro punto di vista. Lo sappiamo bene, ai bambini basta travestirsi ed è subito festa! E l’idea che proponiamo richiede la divisione di alunni di diverse classi in gruppi da 3 o 4 a cui si assegna una storia dell’amicizia presa dalla letteratura per bambini da portare in scena. Il gruppetto di amici dovrà organizzare, con l’aiuto di un adulto che faccia solo da mediatore, una teatralizzazione della storia con gli strumenti che hanno a disposizione a scuola. Si tratta di un esercizio utile che li "obbliga" a collaborare, a sentire il bisogno di tutta la squadra senza ergersi a protagonista o preferire di restare nell’ombra, perché tutti devono partecipare. Consente a ciascuno di esprimere la propria opinione, di dare il proprio contributo e di superare la paura di stare davanti al pubblico. Ogni scena verrà poi rappresentata in presenza delle altre classi e dei docenti, facendo attenzione a evitare di dare giudizi.  

 

Giornata del relax

Al rientro da scuola i bambini sono sempre stanchi e frastornati dal lungo riposo, per questo spesso il primo giorno non viene dedicato alla lezione in senso stretto, ma alla ricapitolazione dell’anno. Perché non approfittare di questo giorno per organizzare una festa del rientro in onore dell’amicizia? Si invitano i genitori degli alunni a portare qualche merendina da condividere, con bevande più zuccherine e qualche caramella da offrire anche agli altri. Il piccolo buffet può essere organizzato nel salone della scuola, dove si chiederà ai propri alunni di offrire qualche leccornia ai ragazzi delle altre classi, scambiandosi i racconti delle proprie vacanze estive. Si tratta di un’attività che toglierà un paio di ore alla lezione, ma che servirà ai ragazzi per imparare ad andare verso l’altro senza aspettarsi sempre il primo passo degli altri. Ma non solo, l’esercizio aiuta a mettersi all’ascolto, a entrare nella realtà e nell'esperienza di vita del prossimo, anche se diversa dalla propria.