Sport e scuola: i benefici dello sport sui risultati scolastici
Gli antichi romani ne erano già convinti: Mens sana in corpore sano. Un’abitudine che veniva condivisa anche tra i popoli dell'antica Grecia dove si parlava di paidéia ateniese, un'idea di benessere psicofisico che prevedeva il raggiungimento dell’equilibrio tra corpo e mente e che passava, tra le altre attività, anche attraverso la ginnastica. Oggi, in seguito a numerosi studi, sappiamo con certezza che gli antichi avevano ragione ad adottare tale sistema educativo, beneficiando dei vantaggi dello sport sia dal punto di fisico che psicologico.
Sport e scuola: come farli coincidere
Per diversi anni lo sport a scuola è stato trascurato, tanto che le ore di educazione fisica erano ridotte a un paio a settimana e reputate di secondo ordine rispetto alle altre materie, considerate culturalmente più elevate. Fortunatamente oggi si intravede un graduale cambiamento tanto da aver introdotto, come progetto annuale, programmi sportivi specifici a cui aderire liberamente. È vero, le ore dedicate all’attività fisica sono ancora poche e ne occorrerebbero molte di più, considerando anche l’aumento della percentuale di bambini che soffrono di obesità, ma ci auspichiamo un progressivo cambio di mentalità che porterà grandi novità, sia dal punto di vista organizzativo che strutturale, vista la fatiscenza di molte scuole.
Basti pensare ai numerosi studi elaborati in America per dimostrare i benefici dello sport in classe, come quello articolato su Annals Journal of Health Promotion da un team di esperti dell’Università del Montreal. Per realizzare il test, gli esperti hanno analizzato 2700 alunni di età compresa tra i 13 e i 18 anni scegliendo un numero di ragazzi abituati a fare sport e altri che, invece, dedicavano il loro tempo solo allo studio e ad altre attività. Esaminando i risultati scolastici, è emerso che gli studenti che praticavano uno sport fuori in modo regolare, raggiungevano risultati migliori con voti più alti. Tra le caratteristiche che presentavano in comune vi era maggiore autocontrollo e una concentrazione più duratura. Non solo, gli stessi giovani, dopo 5 minuti di sport, rivelavano maggiori competenze nello svolgimento di test valutativi delle capacità intellettuali. Inoltre, è emerso che il 50% dei soggetti che praticavano sport studiavano in media circa 3 ore in più a settimana rispetto agli altri.
Anche l’Inghilterra ha eseguito uno studio simile, dimostrando che i giovani che praticano sport in modo agonistico o partecipando a progetti sportivi ad hoc, non si lasciano coinvolgere in atti vandalici o risse e fanno un numero di assenze ingiustificate inferiore rispetto agli altri.
Qual è la relazione tra il rendimento scolastico e lo sport?
Quasi tutti gli studi elaborati negli ultimi anni hanno dato risultati similari, dimostrando un collegamento diretto tra lo sport e il rendimento scolastico, con evidenze nettamente superiori per chi pratica sport in modo regolare o addirittura agonistico.
Ma qual è il collegamento che esiste tra le due attività?
Secondo studi clinici eseguiti in Italia per i quali si è proceduto allo scanning del cervello di individui più o meno attivi, è emerso che le ragioni del maggior rendimento scolastico per gli sportivi sono duplici:
- la prima è di ordine fisiologico e dipende dall’afflusso di ossigeno al cervello che è maggiore in coloro che praticano attività costante;
- la seconda, invece, riguarda la maggiore stimolazione che avviene nel cervello e che migliorerebbe le connessioni tra neuroni.
Quando il soggetto si allena, infatti, lo scanning del cervello ha rilevato un ingrossamento di quell'area cerebrale che svolge funzioni di apprendimento e mnemoniche, chiamata ippocampo. Dal punto di vista attitudinale, invece, i benefici dello sport sono innumerevoli, manifestandosi anche nella vita sociale e nel modo di rapportarsi con gli altri; scopriamone insieme solo alcuni tra quelli rilevati dalla scienza e dall’esperienza.
- La pratica dello sport in modo regolare previene alcune gravi patologie come il diabete e l’obesità. Questi problemi sono infatti sempre più frequenti tra i giovani e i bambini e sono collegati in modo diretto a uno stile di vita sedentario e alla dipendenza dai giochi online. L’impegno dello sport, dunque, aiuterebbe i ragazzi ad allontanarsi da queste attività, incentivandoli a uno stile di vita più equilibrato e sano.
- Lo sport suscita sentimenti di condivisione e appartenenza al gruppo, sia per gli sport individuali che di gruppo. In questo caso il mister svolge un ruolo di primaria importanza perché può aiutare la squadra a diventare una vera e propria famiglia che lavora per raggiungere il medesimo obiettivo.
- Quando l’atleta è preparato bene sia dal punto di vista psicologico che fisico, è abituato a lavorare sodo e in modo costante e condivide gli stessi valori del suo team, lo sport può diventare un importante deterrente sui fenomeni di bullismo, sia come vittima che come autore, evitando anche eventi di isolamento sociale sempre più frequenti tra gli adolescenti.
- Negli ultimi anni si è sviluppato il cosiddetto fair play, si tratta di un modo di praticare sport basato sulla correttezza e il rispetto delle regole. Quando si cresce con queste solide fondamenta, si è spinti ad applicare questi valori anche nella vita quotidiana, a scuola, nel lavoro o tra i compagni. Il concetto di fair play riporta anche al rispetto delle regole sociali e all’applicazione costante e metodica, che inculcano al bambino un solido modello educativo che viene fissato per sempre nella mente e riportato in ogni ambito della sua esistenza.
- L’ultimo beneficio che viene spesso menzionato dagli esperti riguarda il benessere fisico e psicologico che si avverte quando si pratica uno sport stimolante. Dal punto di vista biologico, infatti, studi clinici hanno dimostrato che il corpo produce molta più endorfina (l’ormone del benessere e del buonumore), che dà sensazioni di gioia e felicità contagiose.
È importante fare sport?
Da quanto detto, discende una verità fondamentale: lo sport fa sentire meglio ed esplica i suoi effetti benefici in tutte le aree della vita dei giovani, tra cui la scuola. Voi insegnanti potete fare un test rapido, interrogando i vostri alunni e capire se svolgono attività fisica e se tale attività ha un’influenza sul loro rendimento. Vi accorgerete che gli alunni che praticano sport agonistico sono molto più competitivi, autonomi, indipendenti nel lavoro e pronti alle sfide più disparate. Superano imbarazzo, paura e ansia da prestazione perché sono abituati a dare il massimo attraverso l’autocontrollo e il lavoro su se stessi. Chi non fa sport, invece, si mostrerà più pigro, meno attento e meno competitivo, non troverà utile ciò che fa e difficilmente si impegnerà per superare una sfida. Fortunatamente anche le istituzioni italiane hanno realizzato l’importanza di introdurre più ore di attività ginnica in tutte le scuole di ordine e grado, organizzando specifici progetti che mirano a implementare l’attività e coinvolgere anche quei bambini e preadolescenti che non praticano uno sport in modo regolare. Dalle scuole elementari fino alle scuole secondarie di secondo grado molti Dirigenti Scolastici hanno provveduto a riorganizzare spazi dedicati alla palestra, campetti di calcio e spazi adeguati all'interno della scuola. Inoltre, gli edifici che non sono dotati originariamente di una palestra, stipulano convenzioni con strutture adibite a tali attività nelle quali gli alunni, accompagnati dal docente, possono recarsi a piedi e svolgere le ore di educazione fisica, previa autorizzazione scritta dai genitori.
Certo, siamo ancora molto lontani dall’idea americana di una scuola progettata e costruita su misura dei ragazzi, dotata di diverse palestre per svolgere attività differenziate e dotate di spogliatoi e docce. Ma il vento tira nella giusta direzione e con gli ultimi finanziamenti giunti dall’Unione Europea, le amministrazioni locali, in concerto con il Ministro dell’Istruzione, hanno provveduto a ristrutturare gli edifici più vecchi, introducendo anche aree dedicate alle ore di educazione fisica e motoria.