L'animatore digitale, la nuova figura per la scuola introdotta dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale: chi è e di che cosa si occupa
Introdotto nel 2015 con la Legge 107, l'animatore digitale riveste un ruolo chiave nell'evoluzione delle scuole. Queste ultime, infatti, non sono più soltanto luoghi fisici destinati all'apprendimento di nuove nozioni, ma permeano anche la realtà virtuale, grazie a tante opportunità. Tuttavia, molti ne hanno frainteso il ruolo e hanno ancora dei dubbi riguardo le sue mansioni. Noi di Scuola.net abbiamo deciso di fare chiarezza su tale figura professionale, oggetto di parecchi equivoci fin dall'anno scolastico 2019-2020, a causa della pandemia da Sars-CoV-2.
Animatore digitale, il profilo del candidato ideale
Questa figura è entrata in scena con l'introduzione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD), che ne definisce i requisiti all'Azione 28. L'animatore digitale deve essere un insegnante, pertanto non può far parte del personale ATA né della direzione, ma deve possedere spiccate capacità organizzative e gestionali.
Nell'arco del primo triennio di attività deve stimolare e suscitare interesse per la digitalizzazione in colleghi, preside, operatori di segreteria, inservienti, alunni e relative famiglie. Lo stesso dicasi per tutti i collaboratori esterni coinvolti nel processo di introduzione del virtuale e di nuove tecnologie in ambito didattico.
Tuttavia, attenzione: non bisogna confondere i suoi compiti con quelli di un assistente tecnico né, tantomeno, di un programmatore: le sue azioni sono puramente divulgative e promozionali, quindi non spetta a lui far funzionare software, siti web, piattaforme online e quant'altro.
Per evitare equivoci nella definizione dei ruoli, lo Stato ha esteso la figura dell'assistente tecnico di laboratorio negli istituti che non ne prevedevano la presenza. In tale categoria rientrano gli onnicomprensivi (scuole per l'infanzia e primarie riunite, per numero di iscritti più basso rispetto alle stime statistiche).
Il cambiamento è avvenuto a partire dall'anno scolastico 2020-2021, in seguito ai disagi del lockdown e all'organizzazione della didattica a distanza. Prima di quel periodo, il Ministero dell'Istruzione riconosceva la necessità di un supporto tecnico soltanto alle scuole secondarie.
Su quali livelli avviene l'informatizzazione?
Secondo quanto stabilito dal MIUR, la digitalizzazione nelle scuole deve avvenire fondamentalmente su 3 livelli:
- organizzativo
- amministrativo
- didattico
Pertanto, il processo non riguarda soltanto le attività in classe, ma anche la parte contabile, burocratica, di pianificazione del calendario e delle varie mansioni. Alcuni esempi possono riguardare l'invio di comunicazioni via e-mail, il pagamento delle tasse scolastiche tramite home banking, l'adozione del registro elettronico e molto altro.
Animatore digitale, un percorso che richiede tempo
Quello dell'informatizzazione presso gli istituti è un processo in grado di portare frutti non nell'immediato, ma nel medio-lungo termine. Gli animatori che si dedicano con costanza alla promozione e alla diffusione della cultura digitale in ambito scolastico riescono a ottenere risultati apprezzabili nell'arco di 3 anni.
L'inserimento dell'animatore digitale nel primo triennio (2015-2018), infatti, ha richiesto molto impegno, soprattutto in quelle realtà dove prevalevano i sistemi manuali di raccolta, conservazione e trasmissione dei dati.
Il passaggio verso la digitalizzazione è stato graduale e non troppo traumatico, grazie ad azioni e percorsi mirati affrontati in contemporanea, quali:
- seminari per gli animatori
- opportunità di formazione interna per il resto dell'organico
- coinvolgimento di alunni e famiglie nel progetto
Inoltre, per favorire l'integrazione della realtà virtuale al mondo della scuola e renderla funzionale a quest'ultima, lo Stato ha stanziato dei finanziamenti ad hoc.
Corsi di formazione per gli animatori digitali
Si tratta di seminari di formazione specifica per ricoprire il ruolo di animatore, sia online sia dal vivo. Generalmente prevedono circa 400 ore di partecipazione e frequenza entro 3 anni dall'iscrizione, ma le condizioni possono variare in base al periodo e all'ente preposto all'organizzazione. Per andare sul sicuro, suggeriamo di prediligere i corsi riconosciuti dal Ministero dell'Istruzione e dell'Università.
Formazione del personale
In questo caso, l'animatore cerca di coinvolgere tutto il personale interno dell'istituto. Oltre alla pianificazione di corsi per mansioni particolarmente specifiche, darà un prezioso contributo la condivisione di conoscenze, esperienze, pareri e competenze tramite:
- laboratori
- testimonzianze
- fornitura nuove attrezzature
- software e connessione WI-FI all'interno della scuola
- consolidamento e potenzialmento delle reti di collegamento interne
- approfondimento delle procedure corrette
- valorizzazione di esperienze particolarmente virtuose a livello nazionale
In tale frangente, è di vitale importanza comprendere il livello di partenza e le abilità pregresse in campo informatico di colleghi, personale non docente, preside e tutte le persone inserite nell'organigramma, inclusi eventuali collaboratori esterni.
Inserimento di studenti e loro genitori nella digitalizzazione
Il compito dell'animatore informatico avrebbe carattere parziale se non tenesse conto del ruolo di allievi e famiglie. Sono proprio gli studenti i destinatari prediletti di questa figura professionale in fase di consolidamento: rendere loro accessibili le tecnologie digitali è uno degli obiettivi previsti dalle indicazioni nazionali (ex Programmi Ministeriali) riguardo la didattica.
In tale contesto, anche la partecipazione attiva dei genitori è essenziale, a prescindere dall'età dei figli. Essa favorisce l'interscambio tra ambiente familiare e scolastico, oltre a permettere un controllo più consapevole delle attività di bambini e ragazzi.
Altro punto importante riguarda l'inserimento del progetto agli alunni con disabilità o fragilità, indipendentemente dal fatto che siano temporanee o permanenti. Nei limiti del possibile e a meno di casi estremi, noi di Scuola.net vi invitiamo a non escluderli dal progetto.
Gli obiettivi dell'attività dell'animatore digitale
Alla luce di quanto è emerso, l'introduzione di questo elemento chiave nell'organizzazione didattica agevola, ove possibile, il passaggio dalle procedure manuali a quelle informatizzate. Il tutto viene affrontato in maniera progressiva e senza traumi, tenendo conto del livello medio di preparazione sul campo e di eventuali lacune di chi è meno esperto.
I risultati raggiungibili mediante l'informatizzazione mirano a:
- elaborare soluzioni e alternative innovative, soprattutto dal punto di vista organizzativo
- rendere l'esperienza digitale sostenibile e alla portata di tutti
- familiarizzare con le tecnologie e gli strumenti attualmente a disposizione
- favorire e accorciare le tempistiche di life long learning (ossia l'apprendimento permanente)
- interagire con assistenti tecnici in caso di difficoltà
Dopo un periodo di adattamento e transizione, l'utilizzo delle nuove risorse rende più semplice, veloce ed efficiente ogni processo. La durata di tale finestra temporale varia da soggetto a soggetto, in base all'età, alla frequenza di applicazione, all'impegno e al livello di entusiasmo nei confronti dei nuovi sistemi.
Un'analisi dei risultati può essere utile?
Certamente sì, soprattutto quando venga effettuata almeno ogni 3-6 mesi. I controlli verteranno sui seguenti punti:
- verifiche su un utilizzo della rete secondo modalità ed eventuali violazioni al regolamento
- aggiornamento di software, server e protocolli di sicurezza
- questionari di valutazione dell'esperienza
- consuntivo sulle risorse economico-finanziarie disponibili
- variazioni al calendario
Il monitoraggio periodico vi permetterà di fare il punto della situazione, nonché un'analisi accurata dei risultati raggiunti e delle modifiche ad apportare al sistema.
Regolamentazione PNSD, fonti del diritto
Oltre alla già citata Legge del 27 ottobre 2015 (meglio nota come Buona Scuola), segnaliamo le normative successive. Ricordiamo, in particolare, le seguenti: • Nota Ministeriale 17791 del 19 novembre del 2015 • Decreto Ministeriale 851 del 27 ottobre 2015 • Decreto Ministeriale 435 del 24 giugno 2015 • Nota Ministeriale 14196 del 6 maggio 2021. La prima disposizione delinea caratteristiche, requisiti e mansioni dell'animatore digitale, mentre la seconda fonte ha reso effettiva l'introduzione di questa figura professionale negli istituti. Quanto alla terza, definisce le risorse specifiche destinate all'animazione, finanziamenti in primis; la N.M. 14196, infine, estende l'inserimento dell'assistente tecnico a tutte le scuole di ordine e grado.