Didattica inclusiva: quali sono le strategie migliori da adottare con i vostri alunni in classe
Didattica inclusiva: di cosa si tratta
Al giorno d'oggi si sente spesso parlare di didattica inclusiva ma non tutti sanno di cosa si tratti esattamente. Con questo termine si è soliti indicare un percorso scolastico ed educativo che tenga in considerazione tutti gli alunni al di là delle differenze e delle problematiche presenti. La didattica inclusiva, dunque, mira a fornire anche agli studenti stranieri, con BES, DSA, non vedenti, disabili, con dislessia oppure affetti da autismo, tutti gli strumenti e le metodologie necessarie per apprendere limitando le difficoltà. Oggigiorno, infatti, sono sempre di più gli allievi con problemi fisici o cognitivi che necessitano di un supporto per essere in grado di porsi allo stesso livello dei loro compagni di classe. Negli ultimi tempi, rispetto al passato, la didattica inclusiva ha fatto passi da gigante, grazie all'introduzione non solo di strumenti tecnologici innovativi ma anche di procedimenti e pratiche che tutti gli insegnanti devono mettere a disposizione.
Didattica inclusiva: da cosa partire
La didattica inclusiva mira a fornire delle strategie didattiche efficaci per permettere a tutti i ragazzi di far parte della comunità scolastica avendo accesso all'istruzione in modo agevole. Innanzitutto, è fondamentale la collaborazione dei professori che dovranno apprendere tutte le tecniche e le strategie migliori per fornire la giusta istruzione a tutti i ragazzi. Pertanto, bisogna partire dalle basi e conoscere quali sono le conoscenze degli allievi per strutturare così un percorso didattico tenendo conto del bagaglio culturale pregresso. A questo punto è opportuno stabilire su cosa si dovrà basare l'apprendimento e quale sarà il materiale scolastico da utilizzare: è bene tenere presente che per una generazione sempre più tecnologica, l'uso della LIM o di strumenti audiovisivi può essere l'ideale per coinvolgere la classe e favorire la comprensione anche dei contenuti più complessi. Anche le attività di laboratorio sono fondamentali e non devono essere trascurate: oltre alla teoria che si apprende sui libri di testo, gli studenti devono avere a che fare con la pratica. Un ulteriore elemento da considerare riguarda poi la cooperazione in classe: è preferibile assegnare dei compiti di gruppo che non solo favoriranno la socialità ma permetteranno anche di imparare a rispettare le idee dell'altro e i suoi ritmi. In classe inoltre deve crearsi un clima positivo: gli studenti devono sentirsi a proprio agio, liberi di esprimere le proprie opinioni sia con i compagni sia nei confronti dell'insegnante che dovrà aprire la strada al dialogo e al confronto.
Quali sono gli obiettivi su cui puntare per una didattica inclusiva
L'educazione inclusiva mira a utilizzare strumenti e metodi didattici personalizzati per far fronte alle diversità degli studenti. Proprio per questa ragione gli insegnanti devono elaborare delle strategie volte a raggiungere tale scopo. È consigliabile quindi puntare sull'utilizzo di libri digitali, audiolibri, strumenti vocali, filmati, video, immagini e schemi che semplificano l'apprendimento. Gli insegnanti si dovranno quindi allontanare dal classico modo di fare lezione, evitando in particolar modo la lezione frontale e l'apprendimento mnemonico. Un altro fattore da considerare è l'esaltazione dei punti di forza di ogni alunno che dovranno essere messi in luce mediante dei compiti specifici. Al contrario invece, è opportuno non puntare l'attenzione su alcuni deficit degli studenti come errori di ortografia, difficoltà nella lettura, lentezza o errori grammaticali. Gli insegnanti dovranno dunque attuare dei nuovi modi per spiegare che coinvolgano la classe e favoriscano l'attenzione durante le ore di lezione. Un metodo molto efficace consiste nel fare delle domande sull'argomento trattato in precedenza all'inizio della lezione: in questo modo i ragazzi non solo saranno maggiormente stimolati ma potranno eseguire anche un ripasso degli argomenti affrontati in passato. Lo stesso procedimento può essere fatto durante una spiegazione: l'insegnante potrà interrompersi e chiedere ad alcuni studenti di ripetere quanto è stato appena detto.
Didattica inclusiva: strategie e strumenti migliori
Una delle strategie migliori che possono essere utilizzate per favorire la didattica inclusiva è senza dubbio il cooperative learning. Si tratta di una metodologia che serve a sviluppare la cooperazione tra gli studenti, che al tempo stesso acquisiscono nuove competenze. Mediante questo metodo gli allievi possono sviluppare l'interazione e la socialità avendo come fine ultimo un obiettivo comune. Grazie al cooperative learning inoltre è possibile favorire il dialogo tra gli studenti con bisogni educativi speciali e il resto della classe. Tale metodo inoltre comporta anche una maggiore motivazione soprattutto per gli studenti che reputano troppo poco stimolanti le lezioni tradizionali. L'apprendimento cooperativo dunque fornisce una nuova chiave di lettura dell'insegnamento non solo ai docenti ma anche agli allievi e permette di arricchire sia il bagaglio culturale sia quello sociale della comunità scolastica. Un altro tipo di approccio molto utile può essere la didattica metacognitiva che permette ai ragazzi di individuare il metodo di studio più adatto alle proprie capacità facendo leva sui processi cognitivi. Questo metodo di apprendimento è senz'altro l'ideale in particolar modo per gli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento. Attraverso la personalizzazione dello studio, i ragazzi possono imparare in maniera autonoma a sviluppare un apprendimento veloce e in linea con le proprie attitudini. Bisogna tenere in considerazione, infatti, che non tutti i metodi di studio sono uguali e non tutti possono essere utilizzati allo stesso modo per ogni ragazzo. Anche la Flipped classroom (classe capovolta) è un'ottima strategia per la didattica inclusiva: si basa su un capovolgimento dei ruoli di studente e insegnante e sull'adoperare di tecnologie usate a fini didattici. Il docente lascerà che siano gli alunni a studiare a casa con i propri mezzi a disposizione, per poi ampliare l'argomento in classe attraverso il confronto e la discussione tra i compagni su ciò che è stato appreso.
Altre strategie utili per la didattica inclusiva
Altri metodi efficaci per sviluppare una didattica inclusiva a scuola sono l'utilizzo della LIM e il Peer Tutoring. Per quanto riguarda quest'ultimo, si tratta di un metodo di apprendimento tra i compagni di classe. In molti casi, infatti, l'aiuto reciproco tra gli studenti può essere molto più efficace rispetto all'insegnamento del docente. Aiutandosi tra loro gli allievi possono sviluppare diverse capacità come il rafforzamento delle nozioni didattiche per chi insegna e il miglioramento delle conoscenze per chi apprende. Il Peer Tutoring inoltre serve a migliorare l'autostima degli allievi nonché il loro atteggiamento nei confronti della scuola. Anche il senso di responsabilità sarà sviluppato e permetterà quindi ai ragazzi di crescere e formarsi nel percorso scolastico. Naturalmente l'uso della LIM (lavagna interattiva multimediale) è al giorno d'oggi una realtà ben radicata nella maggior parte delle scuole. Quest'ultima, a differenza della lavagna tradizionale, consente una serie di operazioni interattive che non si limitano semplicemente al testo scritto ma includono filmati, mappe, immagini e suoni. I vantaggi della lavagna elettronica permettono di sfruttare al meglio tutte le potenzialità degli studenti ottenendo una conoscenza della materia a 360 gradi. Proprio per tale ragione a scuola è consigliabile utilizzare anche altri strumenti multimediali come i dispositivi elettronici, tra cui tablet e computer.