Le prove invalsi per la terza media 2023

29 marzo 2023 4 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Prove INVALSI: di cosa si tratta

Al giorno d'oggi chi si trova in un contesto scolastico sa bene cosa siano le prove INVALSI. Si tratta di una serie di test che vengono sottoposti in un determinato periodo dell'anno agli allievi delle classi primarie e secondarie (sia del primo sia del secondo grado) per stimare quale sia il livello scolastico degli studenti. Proprio per questa ragione le prove INVALSI (ossia dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione) sono le stesse per tutti gli alunni e vengono sviluppate dunque in modalità standard. Ogni istituto scolastico è obbligato per legge a presentare tali prove agli studenti che dovranno quindi sottoporsi a questa verifica in diverse materie. Una volta conclusi i test, questi ultimi verranno inviati direttamente al Ministero dell'Istruzione che analizzerà quindi la preparazione e l'apprendimento di tutti gli alunni italiani. Lo scopo principale è quello di capire se il sistema scolastico italiano presenta delle lacune e quali sono i miglioramenti che possono essere apportati.

 

Come funzionano le prove INVALSI

Ogni anno le prove INVALSI sono create da insegnanti e professori specifici per poi essere valutate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. I test devono essere uguali per tutti e una volta inviati nei diversi istituti devono essere svolti in maniera totalmente anonima. Soltanto i professori sono a conoscenza dell'identità dell'alunno attraverso un codice alfanumerico che permette quindi di capire l'andamento scolastico non solo del singolo studente ma di tutta la classe. Inoltre i docenti devono attenersi a uno specifico protocollo che non può essere alterato in alcun modo. È bene tenere in considerazione poi che queste prove non sono valutative del percorso scolastico dello studente e non influiscono sulla sua media. Allo stesso modo le prove INVALSI non possono fornire un giudizio sull'insegnamento del professore dal momento che l'obiettivo è solo quello di capire il livello didattico della scuola italiana.

 

Prove INVALSI per la terza media: tutto quello che bisogna sapere

Secondo il decreto legislativo, le prove INVALSI 2023 per la terza media si svolgeranno a partire dal giorno 3 aprile e si concluderanno il 28 aprile. Naturalmente le prove avranno luogo in varie sessioni e dovranno essere eseguite interamente al computer. Pertanto per quest'anno non ci saranno test svolti in forma cartacea ma soltanto mediante pc. I test saranno presentanti sotto forma di domanda che cambierà in base agli studenti ma avrà lo stesso tipo di difficoltà. Inoltre a partire da quest'anno le prove INVALSI non saranno più un elemento fondamentale per l'accesso all'esame di terza media. Le domande saranno improntate su tre materie specifiche (saranno circa trenta per ognuna): italiano, matematica e inglese. Naturalmente gli allievi dovranno prepararsi su tutte e tre le materie tenendo in considerazione il programma svolto fino a quel momento. Ogni alunno ha a disposizione novanta minuti per svolgere la prova (in passato il tempo era ridotto a settantacinque minuti) che sarà costituita da domande a risposta aperta oppure chiusa.

 

Materie da preparare per le prove INVALSI

Le materie da preparare per lo svolgimento delle prove INVALSI sono italiano, matematica e inglese. Per quanto riguarda la prima ogni allievo dovrà analizzare uno o vari testi sviluppando così l'analisi e la comprensione di questi ultimi. Solitamente la prova consiste nella lettura del brano a cui segue poi la risposta alle diverse domande che lo riguardano. Successivamente gli studenti dovranno anche rispondere ad alcune domande sulla grammatica. La prova di matematica invece è strutturata in domande a risposta chiusa in cui bisognerà scegliere tra quattro opzioni possibili e a risposta aperta in cui sarà necessario spiegare i passaggi che hanno portato a una determinata soluzione. I quesiti comprendono anche la geometria e non possono essere svolti utilizzando la calcolatrice. Al contrario è possibile usufruire di altri strumenti come il goniometro, la squadra e il righello. Per ciò che concerne il test di inglese gli alunni dovranno prima analizzare un testo scritto, rispondendo ad alcune domande in merito per poi sottoporsi alla prova di ascolto. Durante quest'ultima verranno fatti ascoltare diversi brani in modo tale da capire qual è il livello di capacità degli studenti.

 

Come studiare per le prove INVALSI

Le prove INVALSI costituiscono un momento in cui lo studente mette alla prova le sue capacità scolastiche ed è per questa ragione che vuole dare il meglio di sè. Pertanto è importante affrontare tale valutazione nel modo migliore possibile e soprattutto con una preparazione adeguata. È bene tenere in considerazione che i docenti non forniscono alla classe degli specifici materiali o manuali da studiare, ma il percorso formativo deve avvenire giorno dopo giorno. Soltanto attraverso uno studio costante e assiduo è possibile raggiungere dei risultati soddisfacenti nel corso tempo. Oltre a ciò naturalmente ogni studente può prepararsi a casa come meglio crede tenendo presente le proprie competenze e concentrandosi soprattutto sulle lacune. Una buona preparazione scolastica però comincia già in classe: una volta che il docente ha spiegato gli argomenti è fondamentale fare delle domande e chiedere un'ulteriore spiegazione qualora qualcosa non fosse chiaro. Anche il momento degli appunti è molto importante: rielaborare il discorso dell'insegnante e farlo proprio trasformandolo dalla forma orale a quella scritta è un procedimento che consente lo sviluppo delle abilità cognitive.

 

Prove INVALSI: consigli utili su come affrontarle nel modo giusto

Le prove INVALSI per la terza media si svolgeranno in modalità completamente online pertanto è opportuno per gli studenti cominciare a fare pratica con il computer. Chi non è molto avvezzo a scrivere con la tastiera può esercitarsi a casa con il proprio computer in modo tale da ridurre eventuali errori di battitura. È opportuno ricordare che prima delle prove vere e proprie gli studenti sono sottoposti a un test di simulazione così che possano rendersi conto di ciò a cui andranno incontro. Questo esercizio serve anche a far capire agli allievi quanto tempo dedicare a ogni domanda e come gestirle: ogni prova dura novanta minuti pertanto, in base al numero delle domande, bisognerà capire quanto spazio concedere a ogni quesito affinché sia possibile rispondere al maggior numero possibile. Naturalmente ciò varia anche in base al tipo di domanda (a risposta chiusa o aperta) e da quanto si conosce la soluzione. Un consiglio da non dimenticare consiste nel non lasciarsi sopraffare dall'ansia anche nel caso in cui non si dovesse conoscere una risposta: è possibile infatti cercare la soluzione mediante collegamenti con altre materie oppure attraverso lo sviluppo di immagini, grafici o mappe concettuali. Un altro consiglio da non mettere in secondo piano è la chiarezza dei contenuti: è preferibile evitare discorsi troppo lunghi (nel caso delle domande con risposta aperta) e vaghi ma concentrarsi piuttosto sull'esporre le informazioni in modo conciso ed estremamente lineare. Nel caso in cui dovesse avanzare del tempo e gli studenti abbiano risposto già a tutte le domande, è possibile rivedere quelle in cui non si è molto certi della risposta e riflettere su un eventuale errore per porvi rimedio.