L'inclusione degli studenti BES: come supportare gli studenti con disabilità, disturbi dell'apprendimento e altri bisogni educativi speciali.

11 settembre 2023 4 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

Studenti BES: l'importanza dell'inclusione a scuola

Al giorno d'oggi sono sempre di più a scuola gli studenti che richiedono particolari esigenze dal punto di vista dell'apprendimento e che vengono chiamati alunni BES (bisogni educativi speciali). Si tratta di ragazzi che hanno delle difficoltà nella pratica didattica a causa di disturbi di tipo cognitivo (iperattività, DSA o deficit dell'attenzione), disabilità fisiche o mentali oppure soffrono di disagi legati a elementi economici, alla cultura o alla lingua (come gli studenti stranieri). Tutte queste tipologie di allievi devono essere inserite nel contesto scolastico in maniera efficiente, al fine di garantire una perfetta inclusione. Naturalmente è opportuno tenere in considerazione che gli alunni BES necessitano di un piano personalizzato diverso rispetto agli altri allievi. La scuola pertanto deve fornire gli strumenti adeguati affinché ciò sia possibile grazie anche alle direttive espresse dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca).

 

Cosa fare per garantire l'inclusività a scuola

L'inclusività a scuola è un fattore che oggigiorno non può certamente essere sottovalutato. Favorire la diversità rendendola un punto a favore e non un disagio è uno dei compiti che spettano agli insegnanti i quali dovranno occuparsi sia dell'aspetto educativo che di quello psicologico. Gli alunni con BES devono diventare parte integrante e attiva della classe, partecipare alle attività che coinvolgono la collettività e non sentirsi esclusi. La disabilità dunque non deve essere intesa come uno svantaggio ma deve essere valorizzata affinché il ragazzo non si senta isolato ed escluso. Per questo motivo non solo gli insegnanti ma anche i compagni di classe hanno un ruolo molto importante e devono essere coinvolti in tale operazione. È bene però tenere a mente che ogni alunno ha le sue specifiche peculiarità pertanto non è possibile attuare uno stesso piano didattico per tutti ma è opportuno valutare le esigenze individuali. La scuola ormai da anni ha dunque messo in atto la didattica inclusiva, ovvero quel percorso educativo e formativo che ha come scopo l'inserimento e l'inclusione degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali che devono essere messi nelle condizioni di apprendere e imparare in maniera ottimale appianando le differenze sociali. Pertanto la didattica dell'inclusione si pone come fine la valorizzazione delle abilità e delle potenzialità di ogni studente che deve essere messo nelle condizioni di esprimerle efficacemente.

 

Didattica inclusiva: di cosa si tratta esattamente

La didattica dell'inclusione prevede un metodo di studio e di insegnamento grazie al quale tutti gli studenti possono avere accesso all'istruzione. Per raggiungere tale obiettivo vengono utilizzate delle strategie didattiche efficaci che sono completamente differenti rispetto ai metodi tradizionali di insegnamento e che possono essere utili a tutta la classe. L'insegnante dovrà quindi capire qual è la tecnica migliore a seconda della situazione di partenza dell'alunno. Una delle strategie migliori da mettere in atto quando si tratta di alunni BES è senza dubbio la tecnologia: i dispositivi multimediali fanno ormai parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi pertanto possono essere utilizzati anche in classe. Smartphone, computer e tablet sono solo alcuni degli apparecchi che possono essere usati a scuola: questi ultimi possono essere adoperati per creare immagini, suoni, video ed elementi audiovisivi che possono coadiuvare la lezione dell'insegnante. La tecnologia inoltre permette di utilizzare degli strumenti di compensazione che possono supportare i ragazzi nel loro lavoro. Tra questi bisogna ricordare la sintesi vocale che consente di leggere un testo in maniera automatica, il riconoscimento vocale che trascrive un testo dettato oralmente attraverso i suoni, gli audiolibri che danno la possibilità di ascoltare la lettura di un intero testo e i dizionari elettronici perfetti per gli alunni che parlano una lingua straniera. Tutti questi strumenti costituiscono un grande aiuto non solo per i ragazzi con BES ma anche per quelli che hanno difficoltà nell'apprendimento di alcune materie. Un altro strumento importante che può essere adoperato in classe è sicuramente la LIM ovvero la lavagna interattiva multimediale. Quest'ultima, rispetto a quella tradizionale, agisce come una sorta di computer e permette di creare collegamenti tra le materie, mappe concettuali, grafici e immagini. La LIM non solo è utile a fini didattici ma aumenta anche la partecipazione, la curiosità e l'entusiasmo dei ragazzi. Un altro metodo efficace per favorire l'inclusività è senz'altro il lavoro di gruppo chiamato anche cooperative learnig. Si tratta di una metodologia educativa che favorisce la collaborazione e la cooperazione tra i ragazzi, permettendo loro di confrontarsi, di discutere e avere nuovi punti di vista. Il cooperative learning insegna a rispettare le divergenze e le differenze di opinione, nonché aumenta il senso di responsabilità e l'empatia.

 

Altre strategie didattiche per l'inclusività

Tra le strategie didattiche che possono essere utilizzate a scuola per accrescere l'inclusività bisogna tenere presente anche la didattica metacognitiva. Questo termine viene usato per indicare un approccio educativo che si basa non solo sull'apprendimento delle nozioni scolastiche ma anche sull'autoriflessione e sullo sviluppo dei processi cognitivi. Attraverso tale processo ogni alunno sarà in grado di stabilire quali sono le metodologie più idonee all'acquisizione delle competenze e delle conoscenze specifiche. In questo modo sarà possibile migliorare le capacità di problem solving, di correzione dei propri errori e aumentare l'attenzione durante la lezione. Il docente pertanto dovrà stimolare continuamente l'allievo fornendogli le risorse necessarie per raggiungere tale obiettivo. La didattica metacognitiva si può adoperare con gli studenti di qualsiasi ordine e grado: già a partire dalle scuole elementari infatti i bambini possono ottenere delle tecniche e delle metodologie da sfruttare poi anche successivamente. Oltre alle materie classiche che si studiano a scuola è importante integrare delle lezioni di arte e musica. Queste ultime possono rivelarsi davvero efficaci per l'integrazione degli studenti con BES poiché permettono l'attivazione di un apprendimento multifunzionale e lo sviluppo di processi cognitivi fondamentali.

 

Quali sono i compiti degli insegnanti nella didattica inclusiva

Il docente ha un ruolo specifico nella didattica dell'inclusione ovvero quello di avviare un percorso didattico personalizzato per gli alunni con bisogni educativi speciali. Per raggiungere tale obiettivo è necessario innanzitutto creare un ambiente scolastico positivo e accogliente, in cui i ragazzi si sentano a proprio agio e liberi di esprimere se stessi. In tal caso potrebbe essere utile disporre banchi e sedie tenendo in considerazione non la classica disposizione frontale ma quella in cerchio. In questo modo gli allievi saranno più aperti all'ascolto e alla comprensione dell'altro. Oltre a ciò l'insegnante può attuare le attività di laboratorio che consentono di lavorare non solo nell'ambito teorico ma anche in quello pratico. È bene poi capire quali sono le conoscenze di base di ogni alunno e quali sono le sue potenzialità in maniera tale da sviluppare un percorso idoneo per l'apprendimento. Una volta fatto questo è necessario far capire agli alunni che non bisogna avere paura degli errori ma è possibile sfruttarli per migliorarsi. Allo stesso modo è necessario valorizzare i punti di forza e ridurre al minimo quelli di debolezza.