Consigli per migliorare la comunicazione e la capacità di ascolto a scuola
Come insegnava Yahia Lababidi: "un buon ascoltatore aiuta ad ascoltare noi stessi" intendendo con questa espressione la capacità degli insegnanti di farsi ascoltare dai propri alunni con maggiore coscienza di se stessi e di ciò che stanno facendo. Non a caso le raccomandazioni elaborate dall’Unione Europea sulle competenze principali per l’apprendimento permanente richiedono la valorizzazione dell’ascolto reciproco tra docente-alunno fin dalla scuola dell’infanzia. L'ascolto, in questa direzione, acquista un significato nuovo perché viene richiesto nell'ambito scolastico, un ambiente che, come sappiamo, risente di un retaggio storico nel quale il docente doveva assumere una posizione di distanza e superiorità rispetto al discente. Parlare di comunicazione e fiducia ci fa ben sperare in un cambiamento di rotta concreto, per questo l'ascolto diventa una competenza chiave che aiuta a sviluppare capacità di tipo sociale come quella civica e politica. L’ascolto attivo, come viene spesso definito, aiuta a risolvere i conflitti e a gestire meglio le problematiche. Infatti, i bambini cresciuti con la consapevolezza di essere stati ascoltati bene e di essere stati compresi riesce ad affrontare le sfide della vita quotidiana con più grinta, non si pone con atteggiamento scettico o difensivo ma accetta lo situazione in cui si trova, lottando per cambiarla. Se, infatti, il bambino viene ascoltato e indotto a sviscerare il problema, riuscirà poi anche a risolverlo da solo. Da adulto, adotterà la medesima strategia e non indietreggerà quando si troverà in difficoltà ma imparerà ad ascoltarsi elaborando una via d’uscita. A contrario, un genitore che si pone al posto del figlio risolvendogli ogni problema crea solo una dipendenza che non aiuterà il piccolo a essere indipendente in modo costruttivo.
Migliorare la comunicazione e la capacità di ascolto: è ancora possibile?
La nostra società è caratterizzata da modalità sempre più rapide, iperconnettive e rumorose perché ha perso la capacità di ascoltare se stessi e chi abbiamo di fronte in modo attento, creando un danno permanente alla vita di relazione, intesa come relazione familiare, sociale e scolastica. In questa sede ci interessa maggiormente il contesto scolastico e il rapporto docente-alunno, per elaborare strategie che promuovano l’ascolto attento degli alunni, una migliore comunicazione e dunque lo sviluppo di tutte le competenze che ne discendono. Per combattere la dispersione scolastica è importante creare spazi di dialogo tra docenti e rappresentanze di studenti, promuovere dinamiche di inclusività all’interno della classe, individuando insieme soluzioni condivise per superare le difficoltà e migliorare la scuola. Prendendo in prestito una teoria del dottor Thomas Gordon, psicologo di fama mondiale originario degli USA, proveremo a spiegare le ragioni dell'importanza dell'ascolto in classe e dei cambiamenti positivi che può apportare sia in termini di clima che di relazioni. Il dottor Gordon sosteneva che per migliorare le capacità di ascolto del minore, il docente deve sviluppare una vera e propria competenza finalizzata all’apprendimento e la conoscenza di se stesso. Solo così potrà raggiungere una comunicazione tra pari equilibrata, aiutando i giovani a promuovere i loro interessi e a diventare autonomi nel modo di pensare e agire. Ma cosa significa ascolto attivo? Ascoltare una persona attivamente rappresenta una tecnica di comunicazione definita assertiva, fondata cioè sulla capacità di percepire e ascoltare i sentimenti e le ragioni degli altri attraverso un contatto autentico e umano. Si tratta di relazioni che includono empatia, accettazione dell’altro e voglia di andare oltre le apparenze per dare vita a relazioni efficaci e arricchenti. Ascoltare bene significa collegarsi a chi sta di fronte nel modo giusto, anima corpo e mente, cogliendo ogni sfaccettatura. Quando uno studente si sente ascoltato a scuola dai propri docenti, questo atteggiamento lo aiuta a sentirsi parte del gruppo, ben integrato, accolto e soprattutto accettato. E se ogni alunno si sente bene con gli altri, il clima in classe sarà più sereno e le difficoltà si supereranno rapidamente, a tutto vantaggio della didattica e delle relazioni interpersonali. È vero, a voi docenti vengono chieste competenze sempre più complesse che talvolta esulano da quelle didattico-culturali e che ricomprendono anche ambiti psicologici come le competenze emotive-relazionali. Purtroppo, oggi più che mai è necessario un cambio di rotta nelle dinamiche scolastiche, un bisogno che nasce dalle difficoltà che i giovani stanno incontrando negli ultimi anni, soprattutto dopo il periodo del Covid-19 che ha portato fuori grandi disagi.
Linguaggio verbale e non verbale
Insegnare ai docenti ad ascoltare nel modo giusto significa aiutarli a diventare persone empatiche, utilizzando anche dinamiche di gruppo per insegnare agli alunni ad affrontare la paura, la rabbia e le situazioni problematiche di tipo relazionale. Non si può immaginare oggi una scuola fatta solo di programmi da portare avanti, verifiche e presenze da registrare. È necessaria una trasformazione della didattica che comprenda anche la cura del giovane attraverso l’ascolto attivo e l’ascolto passivo. La psicologia, infatti, ci insegna che entrambi sono importanti per poter comunicare nel modo giusto dal momento che l’ascolto passivo si lega maggiormente ai concetti di accoglienza e impegno a comprendere bene le emozioni sorte. Rispetto all’ascolto attivo, quello passivo non rivendica la comprensione del messaggio altrui ma solo dell’ascolto, per questo gli elementi che lo caratterizzano sono l’attenzione, il silenzio e i cenni di conferma. Nell’ascolto attivo, invece, non solo si ascolta ma si partecipa attivamente al racconto con propri punti di vista ed eventualmente suggerimenti su come procedere. L’una forma di ascolto può sostituire l’altra? Gli esperti dell'età evolutiva e l'esperienza in classe ci insegnano che sono necessarie entrambe per aiutare l’alunno a sentirsi non solo preso in carico da qualcuno, ascoltato e compreso qualsiasi sia la difficoltà che sta vivendo ma anche avvolto in un abbraccio di amore attraverso sguardi e atteggiamenti propositivi. Scopriamo, nelle parole degli esperti, l'importanza che riveste la scuola e il ruolo essenziale del corpo docenti che può ribaltare le sorti di un ragazzo con il proprio sostegno e appoggio.
Consigli per migliorare la comunicazione e la capacità di ascolto
Proviamo a indicare alcune tecniche utili per migliorare l’ascolto e la comunicazione in classe, favorendo un clima di fiducia e apertura in classe:
- il docente deve usare sempre frasi in prima persona quando vuole esprimere i propri stati d’animo, affinché l’alunno non si senta distante dal docente ma anzi partecipa al suo vissuto. Infatti, se lo studente sente che il docente si sta aprendo raccontando di sé, anche lui sarà spronato ad aprirsi con fiducia.
- L’insegnante non deve giudicare le idee o i comportamenti dei giovani, anche se non fanno parte del suo modo di vivere deve rimanerne sempre distaccato. L’obiettivo è quello di dare verità e dignità a tutte le cose, anche a quelle più insignificanti.
- Imparare a utilizzare la tecnica di rispecchiamento che mira a non dare un’interpretazione delle parole pronunciate dall’altro ma solo a riflettere proprio come quando si sta innanzi a uno specchio. Un esempio pratico potrebbe essere quello di usare espressioni di questo tipo: se ho capito bene hai sentito queste emozioni", quello che mi stai dicendo è che…".
- Impiego di gesti di contatto come sorrisi, sguardi benevoli e cenni di approvazione con il viso o la testa. Essi sono di grande valore perché incoraggiano e rassicurano soprattutto quando il giovane non riesce ad aprirsi totalmente.
- Dedicare i primi 5-6 minuti della lezione all’ascolto dei ragazzi, delle loro ansie, preoccupazioni e vissuti aiutandoli a superarli nel modo giusto. In caso contrario, infatti, potrebbero portare a sentimenti di frustrazione, rabbia e nervosismo per l’intera giornata. Ciò che vuole veramente ottenere il metodo dell’ascolto attivo è la fiducia dell’alunno, che deve sentirsi libero di esprimere qualunque cosa dica e in qualsiasi forma. Ma per farlo deve avvertire l’apertura del docente che abbandonerà l’aurea austera e autoritaria del passato per diventare un insegante di cui ci si può fidare per qualsiasi questione.