Doodling in classe: distrazione o scarabocchiare fa bene?

13 ottobre 2023 4 minuti
CREARE INSIEME

Secondo uno studio elaborato da un gruppo di psicologi negli USA, il doodler può utilizzare qualsiasi cosa per disegnare: il retro del quaderno, un notebook, il tovagliolo della merenda e anche lo zaino perché nel momento della creatività la sua mente si apre all’ascolto profondo, alla comprensione dell’interlocutore e alla focalizzazione dei concetti.

 

Nel libro scritto da Sunni Brown, The Doodle Revolution, la studiosa di eventi sociali ha sottolineato come aziende del calibro di Dell, Apple, Disney e Zappos siano state promotrici del doodling come strumento per stimolare i dipendenti, incoraggiandoli a produrre. Nella sua agenzia, la Sunni Brown Creative Agency, la dottoressa insegna l’arte dello scarabocchio a quei lavoratori che si occupano di programmazione. La visual thinking, come viene chiamata questa disciplina, mira a facilitare l’apertura mentale lasciando interagire la mente con il linguaggio visivo, favorendo la creatività. Si tratta di un percorso confermato anche dal Journal of Applied Cognitive Psycology che ha trattato l’argomento basandosi su uno studio che ha coinvolto un gruppo di giovani adulti.

 

Durante l’esperimento gli insegnanti lasciavano scarabocchiare liberamente i partecipanti mentre ascoltavano una telefonata e il risultato ha confermato una maggiore attenzione dei doodlers rispetto a coloro che prendevano appunti anziché disegnare. Nello specifico, il grado di attenzione di coloro che facevano disegni era superiore del 29% rispetto agli altri, dimostrando con ciò la validità del metodo.

 

Ma perché il doodle ha un effetto così benefico sulla mente? Secondo lo studio sopra menzionato questa attività è in grado di impegnare quelle risorse del cervello definite "esecutive", semplificando quei processi di concentrazione, produttività e pianificazione. Un aiuto valido sia per chi lavora sia per chi studia che può utilizzare l’attenzione visiva per apprendere meglio, senza entrare in concorrenza o alternanza con l’attività di ascolto dell’interlocutore. In questa direzione il doodling nella scuola diventa di grande importanza per implementare le capacità di apprendimento e memorizzazione, soprattutto quando è spontaneo. Ovviamente questo tipo di disegni non rappresenta in alcun modo una forma d’arte e la migliore resa degli scarabocchi non erige lo studente al rango di artista. Ciò che conta, infatti, non è il saper riprodurre meglio o peggio un albero o una casa, ma la capacità di far combaciare l’ascolto con il disegno, fonte di concentrazione e apertura all’ascolto.

 

Il Doodle Institute: ecco come insegnare ad apprendere meglio attraverso lo scarabocchio

Dal semplice scarabocchio a una vera e propria disciplina, ecco cosa è diventato il doodle method nel corso dell’ultimo decennio, tanto da dare vita a un vero e proprio istituto nel 2014. Grazie alla dedizione di Diane Bleck che ha pensato di implementare questo progetto trasformandolo in una materia in cui si insegna a creare linee, forme, schemi e frecce per elaborare idee innovative e sempre più creative.

 

Solo per fare qualche esempio, il doodle si rivela una risorsa importante per limitare i livelli di stress o per comprendere le scienze e la matematica, accumulando energia positiva. Il corso prevede una fase iniziale, chiamata Doodle your dreams in cui si incentiva alla creazione di un alfabeto formato da angoli, linee, spirali, punti e altre forme che raggiungano il numero di 12 simboli. Si tratta di 12 forme che diventano la base per comporre frasi, pensieri e componimenti più lunghi. Lo strumento per disegnare non è importante: può essere una penna, una matita o dei colori, perché ciò che conta è saper mettere nero su bianco le proprie aspirazioni per ottenere due benefici, in particolare:

  • vantaggio cognitivo: scarabocchiare, infatti, aiuta lo studente a trovare specifiche soluzioni al problema. Tra i vantaggi cognitivi connessi al doodling rientrerebbe proprio la stimolazione di quelle aree del cervello che analizzano le informazioni ricevute dall’esterno, ma in maniera alternativa rispetto al solito. Perché? Il tempo utilizzato per disegnare forme diventa l’occasione per scaricare sul foglio le proprie emozioni e i pensieri tenuti in silenzio, distraendo la mente dal ragionare su un problema. Si tratta dello stesso processo che viviamo durante il sonno, che ci permette di riposare dai pensieri fissi e martellanti, portando nuove soluzioni durante il giorno. Un fenomeno definito dagli esperti come una incubazione della soluzione in modo inconscio;
  • rivelano tratti della personalità: quando lo studente si rilassa realizzando doodle è possibile intercettare tratti della personalità ancora sconosciuti. Vedremo, infatti, oggetti senza consistenza, persone, disegni astratti, volti o linee geometriche che messe su carta durante una spiegazione svelano i suoi stati d’animo. Ovviamente, questa affermazione non si poggia su ricerche scientifiche, ma l’esperienza è diretta in tal senso e gli psicologici che hanno studiato il fenomeno ritengono che i doodle più comuni tra gli alunni sono i fiori, i cuori e le frecce che riportano chiaramente alla sfera sentimentale. Mentre scrivere il proprio nome con caratteri diversi denota una personalità di tipo assertivo;
  • estrapola emozioni complesse: rispetto al linguaggio parlato o alla scrittura logica, lo scarabocchio permette anche di esprimere delle emozioni complesse che altrimenti resterebbero inespresse. La scienza ha dimostrato che un disegno, soprattutto quando non è esplicito, riesce a comunicare molto di più rispetto alle foto a un testo;
  • sono adatti a tutti: il grande vantaggio del doodle method è la possibilità di estenderlo a tutti, senza limiti di età, capacità e inclinazioni. Ogni studente può cimentarsi nello scarabocchio libero durante le spiegazioni, senza temere il giudizio sulle sue capacità di disegnare.

 

Un suggerimento per gli insegnanti: il game storming

Il metodo doodle può essere applicato anche in classe, sia alla scuola primaria che secondaria. Non porta via tempo alla didattica, crea empatia tra docenti e alunno, potenzia le capacità di apprendimento e toglie spazio alla distrazione. Il metodo richiede l’utilizzo del game storming, secondo la Creative Coach Sunni Brown, che consiglia di prendere due oggetti molto diversi tra loro, come ad esempio un bicchiere e un'auto chiedendo agli alunni di disegnarli in modo scomposto e stilizzando, facendo perdere la forma classica. L’attività di creazione di figure che si fondono in modo casuale libera la mente e favorisce l’ascolto, favorendo la comprensione della spiegazione grazie allo sblocco della creatività.

 

Se gli alunni vi sembreranno timidi, dividete la classe in due gruppi e ponetevi al centro, iniziando voi stessi a scarabocchiare in modo libero secondo le indicazioni fornite. Guardando voi, inizieranno a seguirvi lasciandosi andare. Riproponete l’esercizio all’inizio di qualche altra lezione e lasciate che lavorino da soli, provando a introdurre un argomento del programma, una spiegazione. Vi stupirà la reazione dei ragazzi, il silenzio che regnerà in classe e l’apertura con cui vi ascolteranno.

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