Erasmus docenti: cos'è e come funziona

27 marzo 2024 4 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Tutti conoscono il progetto Erasmus, essendo uno dei programmi di mobilità internazionale più amati dagli studenti di tutto il mondo. A idearlo e lanciarlo è stata l'Unione Europea, che lo ha applicato ai settori dell'istruzione, dello sport e della formazione per l'intero periodo 2021-2027. La dotazione finanziaria complessiva supera i 28 miliardi di euro, destinati alla mobilità di studenti e personale scolastico, oltre che all'organizzazione e alla gestione dei partenariati transnazionali tra istituti scolastici, enti e organizzazioni. Nel programma Erasmus + assumono particolare importanza determinati temi chiave, tra cui argomenti attuali come l'inclusione sociale, lo scambio culturale, la sostenibilità ambientale, la promozione della vita democratica e la transizione verso il digitale. 

 

 

Un'opportunità preziosa, rivolta a tutti

Qualsiasi scuola, comprese quelle dell'infanzia, possono prendere parte al progetto Erasmus +. Il fine principale dell'iniziativa è permettere agli studenti e al personale scolastico di trascorrere un periodo in un Paese straniero per studiare, lavorare, acquisire esperienza e imparare una lingua diversa dalla propria. L'attuale programma Erasmus è strutturato in diverse azioni chiave. La prima riguarda la mobilità individuale tesa a favorire l'apprendimento. Le organizzazioni che gestiscono i fondi e che tessono i rapporti tra scuole e associazioni possono inviare alunni e personale scolastico nelle altre nazioni partecipanti, oppure chiedere di accogliere persone provenienti da altri Paesi. Parallelamente, organizzano anche attività di volontariato, didattiche e formative.

 

La seconda azione chiave prende il nome di "Cooperazione per l'innovazione e le buone pratiche". Questa punta allo sviluppo dei settori della formazione e dell'istruzione attraverso alcune attività: i partenariati strategici, che sostengono iniziative comuni e pratiche innovative volte alla promozione della collaborazione e dello scambio culturale; le cosiddette alleanze per la conoscenza, che promuovono l'innovazione nell'istruzione e la creazione di nuovi approcci nell'insegnamento.

 

Infine, la terza azione chiave, detta "Riforma delle politiche", punta a migliorare la partecipazione dei ragazzi alla vita democratica, soprattutto nell'ambito dei dibattiti politici. Promuovere una socialità sana, produttiva e tesa al miglioramento delle dinamiche relazionali e politiche è un passaggio fondamentale, in grado di ampliare la visione delle persone e consegnare loro gli strumenti idonei per aumentare le proprie competenze.

 

 

Chi può partecipare al progetto Erasmus?

Le straordinarie opportunità garantite dal progetto Erasmus + hanno come destinatari principali le persone, che si tratti di studenti, insegnanti, docenti, dirigenti scolastici, formatori, animatori e tutto il personale appartenente alle organizzazioni attive nel settore dell'istruzione e della formazione. Com'è noto, però, il programma non prevede l'erogazione diretta delle sovvenzioni ai singoli partecipanti, ma viene gestito dalle scuole, dalle università e dalle organizzazioni preposte. Sono questi enti a scegliere i candidati e a consentire loro di partecipare alle iniziative in programma. Gli stessi enti sono tenuti ad avanzare proposte di progetto e a candidarsi per il riconoscimento dei finanziamenti disponibili.

 

Nonostante molte persone non ne siano a conoscenza, l'Erasmus è destinato anche al personale scolastico e, quindi, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici e a tutti coloro che prestano servizio all'interno di un istituto scolastico. Tutti godono delle stesse possibilità di prendere parte alle esperienze di mobilità concesse dal progetto, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'insegnamento e la dimensione europea della scuola attraverso l'apprendimento delle lingue straniere, l'arricchimento culturale e la condivisione.

 

Il progetto Erasmus + è stato pensato per coprire le spese di viaggio, di vitto e di alloggio dei partecipanti. All'interno del programma possono esservi anche corsi specifici, destinati a insegnanti e docenti. Le sovvenzioni Erasmus destinate ai corsi di formazione durano un massimo di 10 giorni. Una volta terminato il periodo indicato, gli eventuali costi dovranno essere sostenuti dagli insegnanti stessi o dalle loro scuole d'appartenenza. Inoltre, è previsto un sostegno economico ulteriore destinato ai partecipanti che hanno minori opportunità economiche. Come accennato poc'anzi, le candidature non possono essere spontanee né individuali, ma è l'istituto scolastico di riferimento a dover presentare domanda di partecipazione. Una volta approvati la richiesta dell'istituto e il progetto allegato, l'istituto stesso dovrà scegliere i partecipanti tra i vari candidati. I criteri di selezione utilizzati devono essere equi, trasparenti e documentati in maniera opportuna. L'istituto scolastico deve redarre un verbale all'interno del quale non devono mancare le motivazioni che hanno portato i selezionatori ad effettuare quelle scelte.

 

 

Le attività in programma

Il progetto Erasmus è compatibile con qualsiasi tipo di contratto, inclusi quelli in scadenza e i contratti di supplenza annuale, a patto che il docente sia in servizio nell'anno in cui il programma di mobilità viene attivato. Ma quali sono le attività cui possono prendere parte insegnanti, docenti e personale scolastico? Tra queste figura il cosiddetto job shadowing, che consiste in un periodo di affiancamento presso un istituto scolastico o un altro ente affine con l'obiettivo di osservare e acquisire nuove modalità di lavoro, imparare nuove strategie d'insegnamento, organizzazione della classe e valutazione degli studenti. Parliamo di esperienze del tutto informali, che supportano la capacità del docente di lavorare all'interno di un team e di collaborare in maniera fruttuosa con altri insegnanti. È possibile prendere parte anche a vere e proprie attività d'insegnamento. I docenti in mobilità possono svolgere lezioni all'interno di scuole europee nella propria lingua o in altre lingue. Insegnare all'estero consente di acquisire metodi differenti da quelli conosciuti ma, soprattutto, una visione molto più ampia dell'universo scuola, sperimentando pratiche didattiche diverse.

 

Tra le attività in calendario non mancano neppure corsi di formazione specifici ed eventi quali seminari e conferenze su tematiche in linea con l'obiettivo del progetto. In questo senso, l'Erasmus per docenti si pone come una vera e propria finestra sulla scuola europea, attraverso cui osservare e prendere atto dell'esistenza di metodi e approcci diversi e, spesso, efficaci.

 

 

Come individuare gli istituti scolastici e i progetti esteri?

Per partecipare a uno dei progetti in calendario (attività di insegnamento, job-shadowing, corsi, seminari e così via) è necessario presentare un progetto unico per tutto lo staff, docente e non docente, usando gli appositi formulari. Bisogna poi inviare il progetto entro le scadenze previste dal bando. Inoltre, è buona norma entrare in contatto con un ente, un'organizzazione o una scuola situati in una delle nazioni che fanno parte del programma Erasmus +. Una volta avviati i contatti, sarà necessario dar vita a un programma coerente, scegliendo le attività che possono aver senso e quelle in grado di offrire un vantaggio a coloro cui sono destinate. Per farsi un'idea delle attività disponibili e prendere spunto è possibile consultare la piattaforma eTwinning, un'enorme community europea formata da migliaia di docenti attivi nei progetti di collaborazione tra istituti scolastici. eTwinning è aperto a tutti gli insegnanti, indipendentemente dalla materia trattata e dai livelli di competenze linguistiche e TIC. Possono iscriversi alla piattaforma anche coloro che beneficiano di un incarico temporaneo.

 

Inoltre, è bene sottolineare come non esista alcun limite di iscrizioni per una determinata scuola. A tutti è concessa la possibilità di registrarsi su eTwinning: docenti (compresi quelli tecnico-pratici, specializzati in attività di laboratorio, e gli educatori che prestano servizio presso i convitti nazionali); personale scolastico (eccetto il personale ATA, tecnico e amministrativo); dirigenti scolastici.