Educazione finanziaria a scuola
L'educazione finanziaria è pronta a fare il suo debutto ufficiale in tutti gli istituti scolastici italiani. A introdurre definitivamente la materia nelle nostre scuole ci ha pensato il nuovo Ddl Capitali, approvato a fine febbraio. Politica e mondo della scuola convergono sulla necessità relativa all'introduzione della materia nelle scuole italiane, in quanto il miglioramento delle conoscenze finanziarie degli italiani è una priorità assoluta.
I numeri ci restituiscono un quadro in cui l'Italia appare in ritardo rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea in termini di competenze economiche e finanziarie. Le conoscenze dei cittadini sono state analizzate tenendo conto delle principali tematiche afferenti la disciplina e i risultati sono tutt'altro che incoraggianti. Parliamo di concetti fondamentali per ogni cittadino del XXI secolo, di cui è impossibile fare a meno. Da questo punto di vista, l'introduzione dell'educazione finanziaria nei programmi scolastici è una notizia eccellente.
Educazione finanziaria, una delle novità di spicco introdotte dal Ddl per la scuola
Come affermato da Mauro Maria Marino, attuale presidente dell'Ocf (l'ente che supporta i consulenti finanziari), è da oltre dieci anni che i nostri connazionali mostrano un livello di alfabetizzazione finanziaria tra i più bassi in assoluto se facciamo riferimento ai vari Paesi Ocse. La sempre maggiore complessità che caratterizza i mercati finanziari sta cambiando radicalmente l'economia e necessita di un numero di competenze e conoscenze specifiche nettamente maggiore rispetto al recente passato. E questo processo di miglioramento non può che cominciare dalla scuola. Un'educazione finanziaria insufficiente finisce col tradursi in un grosso ostacolo alla concretizzazione di comportamenti d'investimento corretti, frenando di fatto la competitività di tutto il Paese. È bene ricordare come la Repubblica Italiana consideri i risparmi beni considerevoli di tutela costituzionale, come sancito dall'articolo 47 della Carta. L'introduzione di questa materia nei programmi scolastici, quindi, non può che essere una novità interessante che, si spera, riesca a tradursi finalmente in un maggior slancio economico e imprenditoriale da parte dei nostri connazionali.
Ma in che modo farà la sua comparsa questa materia nei programmi scolastici? Secondo quanto affermato dai portavoce del governo, l'educazione finanziaria è stata inserita nell'insegnamento dell'educazione civica. In tal modo, quest'ultima acquisirà una dimensione trasversale e interdisciplinare, come mai aveva avuto in passato. Diventano centrali nel percorso formativo dei ragazzi la finanza, gli investimenti e il risparmio, il cui obiettivo è rendere studenti e studentesse cittadini più consapevoli, in grado di prendere concretamente parte alla vita attiva del Paese.
Le linee guida sono ancora da definirsi
A breve, il Ministero dell'Istruzione e del Merito definirà le linee guida per l'introduzione dell'educazione finanziaria negli istituti scolastici. La decisione verrà presa di comune accordo con Consob e Banca d'Italia. Per rendere più efficace la comunicazione tra insegnanti e studenti, verranno sentite anche le associazioni che rappresentano gli operatori e gli utenti bancari e finanziari. Alla luce di quanto appreso, Ministero dell'Istruzione, Banca d'Italia e Consob sottoscriveranno un accordo che avrà l'obiettivo di promuovere la cultura finanziaria, sempre nel rispetto dell'autonomia decisionale delle scuole.
Come accennato nel paragrafo precedente, l'introduzione dell'educazione finanziaria avviene attraverso il suo inserimento negli spazi già abbastanza ristretti dell'educazione civica. Attualmente, le ore annuali previste per l'educazione civica sono 33; queste vengono generalmente distribuite in un'ora settimanale che, a partire dal prossimo anno, dovrà essere integrata con l'educazione finanziaria. Saranno, quindi, le scuole e i singoli insegnanti a decidere quanto tempo dedicare all'ultima arrivata e in che modo bilanciare due materie che in parlamento sono state giudicate affini.
Educazione finanziaria: chi la insegnerà?
Ad insegnare l'educazione finanziaria, come del resto avviene per la già esistente educazione civica, non vi sarà nessun docente dedicato. Saranno gli insegnanti delle altre materie, coordinati dal dirigente scolastico o da un responsabile dedicato, ad insegnare l'educazione finanziaria ai ragazzi.
Come affermato da Sonia Ceramicola, co-fondatrice di Teseo, ente di formazione e ricerca specializzato in ambito finanziario, sarà molto importante che, al termine del proprio percorso scolastico, tutti gli studenti e le studentesse siano pronti ad applicare le informazioni apprese nella vita di tutti i giorni. Sarà necessario rendere l'insegnamento dell'educazione finanziaria una sorta di guida pratica, concreta ed effettiva, realmente capace di aiutare i ragazzi a farsi strada in un mondo non privo di insidie. Per raggiungere tali obiettivi, è necessario che gli insegnanti sappiano trasferire, nella maniera più chiara ed efficace possibile, tutti i principi di una gestione corretta dei risparmi e di una buona pianificazione finanziaria. Parliamo di concetti che potrebbero sembrare banali, ma che sono sempre più importanti in un mondo che non può fare a meno di tali competenze. Sono altrettanto cruciali le nozioni relative ad argomenti quali l'orizzonte temporale dell'investimento, la conoscenza del rischio, l'equilibrio tra investimento e obiettivi personali. L'augurio e il consiglio di Sonia Ceramicola riguardano, quindi, l'impiego di insegnanti preparati, che abbiano seguito un corso formativo appositamente dedicato e che abbiano appreso i concetti più rilevanti e le modalità migliori per trasferirli agli studenti e alle studentesse.
Inoltre, vale la pena sottolineare come l'autonomia delle scuole sul tema porterà certamente a soluzioni diverse tra loro. Non c'è alcun dubbio sul fatto che un aiuto fondamentale proverrà dalle linee guida realizzate dal Comitato Edufin, pubblicate poco prima di settembre 2023. Se finora erano rimaste nell'ombra, in attesa che il Ddl Capitali venisse definitivamente approvato, ora diverranno centrali, soprattutto nella scelta delle modalità secondo cui introdurre l'educazione finanziaria e insegnarla ai ragazzi.
Da dove partiamo: ecco cosa dicono i numeri
Le statistiche attuali collocano l'Italia al 63esimo posto nella graduatoria delle nazioni più competenti in materia finanziaria. Tali competenze sono state analizzate sulla base delle conoscenze dimostrate dai cittadini in relazione ai principali argomenti di cui si compone la disciplina (diversificazione, inflazione e comprensione dei rendimenti). Si tratta di concetti base della vita di qualsiasi cittadino nel XXI secolo, che andrebbero padroneggiati da chiunque. Ma non finisce qui. Secondo una ricerca del 2022, l'80% dei ragazzi in età scolastica afferma di non avere le competenze necessarie per affrontare le attuali complessità economiche e di temere i risvolti di eventuali iniziative errate. Inoltre, il 90% dei genitori si è dichiarato a favore dell'ingresso dell'educazione finanziaria nelle scuole. È altrettanto importante notare come l'Italia sia l'ultimo Paese UE ad aver introdotto tale insegnamento nei programmi didattici di ogni ordine e grado. Da qui il richiamo dell'economista Annamaria Lusardi, che nel 2021 rispondeva così a un giornalista che le chiese se era arrivato il momento di introdurre l'educazione finanziaria nei programmi scolastici. Secondo la Lusardi sarebbe importante insegnare la materia già a partire dalle elementari. All'Università, invece, andrebbero inseriti corsi ad hoc di finanza personale, pensati per ottimizzare le capacità gestionali e imprenditoriali degli studenti. Sono tantissime le nazioni che hanno già reso l'educazione finanziaria obbligatoria nei propri istituti scolastici e che hanno inserito la finanza personale tra i corsi universitari.
Educazione finanziaria e Scuola.net
Attraverso progetti didattici educativi Scuola.net promuove diverse iniziative indirizzate a studenti e studentesse di tutti i gradi scolastici con l’obiettivo di trasmettere valori e competenze che generino un impatto positivo che duri nel tempo su temi importanti come l’educazione finanziaria.
Progetti didattici educativi
Di seguito alcune delle iniziative di scuola.net da portare in classe sull’educazione finanziaria:
- Giochiamo d’anticipo: Il percorso di sensibilizzazione ed educazione alla gestione dei rischi dedicato alle scuole secondarie di primo grado. RICHIEDI IL KIT
- Percorsi Young: Un’iniziativa di educazione finanziaria che fornisce agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado tutti gli strumenti necessari per imparare a gestire le proprie risorse finanziare: dalla gestione responsabile dal budget ai concetti di credito e risparmio, fino alla scoperta dell’ecosistema banca. RICHIEDI IL KIT
PCTO
Per supportare le scuole e i docenti nella pianificazione di attività di orientamento efficaci per i propri studenti, Scuola.net propone un’offerta di PCTO realizzati in collaborazione con aziende di diversi settori. I PCTO coinvolgono gli studenti in percorsi che si concentrano sullo sviluppo di competenze coprendo diverse aree tematiche tra cui l’educazione finanziaria, ad esempio:
- Find Your Future: competenze e opportunità del mondo bancario. Un percorso di educazione finanziaria per approfondire le professioni e le competenze dell’ecosistema Banca. ISCRIVI LA TUA CLASSE
- Vittoria Smart: le nuove tendenze del mondo assicurativo. Un percorso che parla di educazione assicurativa, dei concetti di mutualità e comunità con un focus sulle professioni del mondo assicurativo. ISCRIVI LA TUA CLASSE