Giornata Internazionale dei Musei 2024
Il 18 maggio di ogni anno si tiene la Giornata Internazionale dei Musei, evento mondiale organizzato dall'International Council of Museums (ICOM). Ogni edizione è incentrata su una tematica differente, ma sempre collegata all'arte e alla cultura. Inoltre, da qualche anno a questa parte, il sabato prima dell'evento si tiene la Notte Europea dei Musei, durante la quale i visitatori sono liberi di accedere alle sale museali anche al di fuori dei normali orari di apertura. L'iniziativa fa capo al Ministero della Cultura francese e nasce in seguito alla collaborazione tra il Consiglio d'Europa, l'UNESCO e l'ICOM. Ha l'obiettivo di valorizzare l'identità culturale europea, coinvolgendo i musei e le gallerie d'arte di tutto il continente. Lo scopo di entrambi gli appuntamenti è quello di avvicinare il maggior numero possibile di persone all'arte, affinché tutti possano trarre ispirazione da un'esperienza significativa, sia dal punto di vista culturale che emozionale.
L'International Museum Day 2024 promette interessanti novità
La caratteristica principale dei due eventi appena citati sta nel fatto che i musei sono resi accessibili gratuitamente o a tariffa ridotta (spesso al costo simbolico di 1 euro), garantendo ai cittadini, alle scolaresche e ai turisti, l'opportunità di visitare eventuali mostre temporanee e scoprire le collezioni permanenti anche oltre i normali orari di apertura. Insomma, parliamo di una possibilità davvero imperdibile, perfetta per fare il pieno di cultura e per lasciarsi conquistare dalla bellezza delle opere e dalla maestria degli artisti del passato e del presente.
Come accennato poc'anzi, la Giornata Internazionale dei Musei è promossa e organizzata ogni anno dall'ICOM, con l'obiettivo di richiamare ed esaltare il ruolo sociale dei musei e la loro capacità di coinvolgere ogni categoria sociale. Inoltre, è volontà dell'ICOM rafforzare il legame tra musei e comunità locali, visitatori e responsabili delle politiche culturali locali e nazionali. La Direzione Generale dei Musei Italiani invita gli Istituti ministeriali e tutti quelli che parteciperanno all'evento a pianificare iniziative originali e coinvolgenti, in presenza e in digitale, anche collaborando con altre realtà affini, impegnate nella divulgazione culturale e storica. Tutte le iniziative in programma dovranno essere aderenti al tema centrale scelto dall'ICOM per il 2024, ovvero: musei, sostenibilità e benessere. Questa tematica è concettualmente legata alla necessità di individuare nuove possibilità di sviluppo, a patto che queste siano perfettamente sostenibili, ed esplorare l'enorme potenziale degli istituti museali nel favorire cambiamenti positivi all'interno delle loro comunità d'appartenenza.
La storia dell'evento
L'International Museum Day fu istituito ufficialmente nel 1977, in occasione dell'Assemblea Generale convocata dall'ICOM in quel di Mosca. La direzione e i vari partecipanti concordarono per l'adozione di un appuntamento con cadenza annuale, che avesse lo scopo di unificare gli sforzi dei musei e le aspirazioni creative degli artisti attirando, con le proprie attività, l'attenzione di un pubblico sempre più vasto, eterogeneo, entusiasta e consapevole. L'evento, quindi, fu creato soprattutto con l'obiettivo di comunicare alla popolazione il valore e l'importanza degli istituti museali quali luoghi di arricchimento e scambio culturale.
La vocazione superiore di chi lavora nel mondo dell'arte è e deve essere favorire lo sviluppo di una comprensione reciproca, di una cooperazione fruttuosa e della pace tra i popoli. Tutto questo con il fine di rendere i cittadini più coscienti del valore culturale e sociale dei musei e di tutti gli altri istituti culturali affini. I musei vanno considerati in questo modo: luoghi di assoluta rilevanza nel confronto tra cittadini e cultura del territorio, ma anche posti in cui si fa ricerca ed educazione. Ma, soprattutto, luoghi in cui gli oggetti parlano di sé, della propria storia, del territorio da cui provengono e delle persone che li hanno realizzati.
Il ruolo della didattica museale
Cos'è la didattica museale e quali sono i suoi punti di forza? Per educazione museale si intende quell'insieme di attività, ovvero sperimentazione, ricerca, programmazione e riflessione, attraverso cui si manifesta la funzione educativa intrinseca del museo. Tutto ciò fa riferimento all'insieme dei metodi e degli strumenti usati dalle istituzioni museali per rendere accessibili le sale di un museo al maggior numero possibile di fruitori. L'obiettivo, sia della direzione di ogni singolo museo che delle politiche nazionali, deve essere quello di rendere appetibile il museo a diversi target e, quindi, a una grande varietà di persone, che comprenda anche gli alunni delle scuole primarie. Naturalmente, determinati argomenti, collezioni, oggetti, sono più adatti a un tipo di pubblico che a un altro, eppure è fondamentale che la direzione cerchi di rendere quanto più aderente possibile il materiale ai gusti di un pubblico trasversale. In che modo? Offrendo un'esperienza coinvolgente, in grado di ispirare ogni singolo fruitore.
Nel nostro Paese si è cominciato a parlare di didattica museale soltanto nel 1947, quando, in seguito alle due guerre, vi fu una netta ripresa dei vari settori, incluso quello culturale. A quell'epoca, i musei cominciarono a configurarsi come luoghi votati alla sperimentazione e all'innovazione. Erano espressione di una rinnovata fiducia nel futuro. In un contesto di quel tipo, le istituzioni culturali cominciarono pian piano a cooperare con le scuole di ogni ordine e grado, allo scopo di coinvolgere gli studenti in un programma più ampio. Proprio da quell'impulso, strettamente legato al mondo della scuola, si cominciò ad utilizzare l'espressione didattica museale per indicare tutte quelle attività rivolte ai bambini, ai giovani e ad altre categorie specifiche.
La storia della didattica museale
La prima collezionista di opere d'arte con fini educativi della storia recente fu l'imperatrice Maria Teresa d'Austria, che nel 1776 fondò, all'interno del Palazzo Brera, una collezione di opere con finalità didattiche (calchi, dipinti, disegni, etc), destinata a tutti gli allievi artisti che frequentavano la sua corte. In seguito, quella raccolta divenne il nucleo originario della Pinacoteca di Brera. Come accennato in precedenza, a partire dal 1947, l'educazione museale divenne l'insegnamento delle discipline legate alle collezioni d'arte. Da quel momento, però, abbiamo assistito a una costante evoluzione del pubblico e, naturalmente, del contesto culturale, che hanno determinato un mutamento profondo nelle finalità e nei metodi di tale disciplina. In occasione del Convegno del 2003 tenutosi a Parigi e intitolato Learning in European Museum, si discusse riguardo alla necessità di inserire in una categoria comune tutte le attività museali di cui abbiamo fatto cenno finora, optando per la definizione "Educazione Museale". Il motivo della scelta è da ricondursi all'etimologia stessa del termine educare. "Educere", infatti, vuol dire tirare fuori, fare emergere qualcosa insito nel proprio animo. Ed è proprio questo il concetto che sta dietro alla didattica museale.
Ciascuna attività museale deve avere l'obiettivo di favorire un'esperienza che abbia il sapore di una vera e propria rivoluzione interiore: in ogni istituto museale, l'opera d'arte o il reperto archeologico costituiscono uno strumento per stimolare bambini, studenti, adulti e anziani a tirare fuori ispirazione, curiosità, creatività e attitudini personali. È proprio questo il vero scopo dell'arte: ispirare. E la Giornata Internazionale dei Musei si inserisce proprio in questa tematica, favorendo la connessione tra le persone comuni e l'arte, attirando la gente a beneficiare dell'energia e della forza che provengono dalle opere d'arte e, attraverso queste ultime, dalla parte più profonda dell'animo degli artisti che le hanno prodotte. Come ogni anno, anche il prossimo 18 maggio costituirà un'occasione imperdibile, per i cittadini e per le scolaresche, tutti invitati a conoscere più da vicino l'arte, uno dei motori principali della nostra società.
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