G7 dell’Istruzione 2024: quali sono le sfide per la scuola
Tre giorni di lavori intensi per parlare del futuro dell'istruzione con rappresentanze politiche internazionali e figure istituzionali di spicco. Tra il 27 al 29 giugno 2024 si sono tenute riunioni, meeting e discussioni che hanno permesso di mettere a fuoco i 22 punti principali del G7 dell’Istruzione 2024 a Trieste.
La Dichiarazione dei Ministri del G7 dell’Istruzione firmata con il consenso unanime dei partecipanti evidenzia le diverse sfide e le necessità a cui deve far fronte la scuola per garantire un’educazione di qualità: ad esempio, quella di superare le disuguaglianze nella comunità educante e tra studenti, di raggiungere buoni livelli di istruzione per tutte e tutti e di investire sulla cultura col fine di valorizzare i talenti di ogni studente.
Scopriamo quindi quali sono gli aspetti principali emersi dal G7 dell’Istruzione 2024.
I punti principali della Dichiarazione dei Ministri del G7 dell’Istruzione
Dai 22 punti della Carta dei diritti ne emergono 7 principali, a rappresentare i punti guida per il futuro della scuola e dell’istruzione:
1. Garantire l’accesso all’istruzione
L’istruzione è un diritto umano universale, per il quale a ogni persona deve essere garantito un buon livello di formazione tecnica e culturale con l’obiettivo di supportare l’educazione multidisciplinare di cittadine e cittadini consapevoli e informati.
In particolare, è necessario dedicarsi alla cura e al sostegno della ricostruzione delle scuole danneggiate e dell’accesso all’istruzione per tutti gli studenti e tutte le studentesse colpiti da conflitti, sfollamenti e violenza.
2. Accogliere l’innovazione degli strumenti didattici
L’accelerazione dell’introduzione di approcci educativi sostenibili, personalizzati e innovativi è un aspetto essenziale per ridurre la distanza tra i nuovi metodi di apprendimento e il sistema scolastico consolidato.
I nuovi strumenti didattici a disposizione delle scuole grazie alle innovazioni tecnologiche sono un’immensa opportunità di sviluppo e avanzamento dell’ambiente scolastico e, soprattutto, di valorizzazione di tutti i talenti senza discriminazioni e disuguaglianze.
3. Scuola come luogo di benessere sociale, emotivo e fisico
La cura del benessere e della salute psicofisica di chi studia e lavora a scuola rappresenta un indicatore fondamentale della qualità degli ambienti scolastici: oltre a promuovere il successo accademico di studenti e docenti, infatti, le classi dovrebbero essere socialmente accolto e capace di crescere nella sfera emotiva e psichica.
Si tratta di una serie di obiettivi che richiedono il sostegno di personale specializzato in grado di supportare studenti, genitori e docenti in queste situazioni delicate, orientando la crescita delle classi verso una serena maturità, a contrasto di intolleranze, violenze, bullismo e cyberbullismo.
4. Introdurre il digitale sfruttando le potenzialità dell’IA
Grazie alle opportunità che le tecnologie digitali sono in grado di offrire alle scuole, le classi hanno ora accesso a una formazione multidisciplinare molto più coinvolgente e stimolante. L’Intelligenza Artificiale, in particolare, è in grado di arricchire enormemente il ventaglio degli strumenti digitali per studenti e docenti con una gamma di dinamiche, risorse e metodologie didattiche innovative.
Tuttavia, è necessaria una formazione specifica della comunità educante focalizzata sugli aspetti etici, di sicurezza e di inclusività. Si accolga, quindi, l’intelligenza artificiale nelle scuola, purché sia rispettosa di questi principi e abbia come obiettivo la formazione completa di ogni individuo.
5. Il ruolo del docente oltre all’insegnamento
Uno dei compiti più complessi affidati alla comunità educante e dirigente è incrementare l’attrattibilità della propria professione alle nuove generazioni, dissociandosi da pregiudizi negativi e dall’idea di un sistema scolastico puramente nozionistico e meccanico.
Il ruolo di insegnante in qualità di mediatrice o mediatore intergenerazionale promuove una formazione continua dei docenti che meriterebbe maggior cura e attenzione, per esempio attraverso politiche integrate, il rafforzamento della formazione sviluppo professionale continuo, il miglioramento delle condizioni di lavoro, la competitività degli stipendi e altri benefici che garantiscano che la professione sia attrattiva e accessibile, al fine di superare la carenza di insegnanti motivati e qualificati.
6. Continuità tra scuola e lavoro
Un obiettivo fondamentale per le scuole moderne è il superamento netto del cosiddetto skill mismatch, cioè la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dall’attuale mercato del lavoro con la formazione di chi lavora e cerca lavoro. Questo mismatch deriva proprio dal divario che separa la formazione scolastica da quella professionale, richiamando l'attenzione di dirigenti, docenti, educatrici ed educatori sul ruolo della scuola in qualità di istituzione responsabile della preparazione scolastica anche in ottica professionale di ogni studente, sulla base delle loro attitudini e delle loro capacità.
Secondo questa accezione, la scuola diventa un laboratorio in cui la cultura si intreccia sinergicamente con il know how pratico e professionale che orienta e accompagna le classi nello sviluppo e nell’acquisizione di competenze e conoscenze utili al loro futuro e alla realizzazione dei loro sogni, attraverso approcci didattici inclusivi e sostenibili.
7. Uguaglianza di genere e obiettivo STEM
La promozione di politiche sociali atte a riconoscere la parità di genere è un intervento imprescindibile dal ridimensionamento degli ambienti scolastici come luoghi di formazione scolastica e personale liberi di preconcetti negativi che portano alla formazione di stereotipi e discriminazioni sociali.
Infine, dal G7 dell’Istruzione è emerso anche il bisogno di dare maggiore risalto alle materie STEM all’interno dei programmi scolastici, proprio perché rappresentano la chiave di lettura della società moderna e del mondo circostante.