Avere cura: creare spazi sicuri per le persone LGBTQIA+ adolescenti

12 dicembre 2024 3 minuti
SPECIALE EDUCAZIONE AFFETTIVA

Il rispetto e la difesa dei diritti umani sono valori centrali dell’educazione, e questo impegno diventa particolarmente urgente quando si parla della comunità scolastica LGBTQIA+, che spesso si trova ad affrontare la negazione di diritti fondamentali. Il primo principio a cui rifarsi in qualità di educatori e educatrici è perciò avere cura: creare un ambiente inclusivo, sicuro e rispettoso per tutti gli studenti e le studentesse, indipendentemente da fattori come identità di genere e orientamento sessuale, è cruciale per prevenire e contrastare abusi, molestie ed esclusione sociale.

 

I diritti negati

Le persone LGBTQIA* si scontrano quotidianamente con ostacoli che possono ostacolare la piena realizzazione di una vita giusta e felice. Anche nei Paesi più inclusivi permangono barriere legali, culturali e strutturali alla piena parità tra cittadini. Tra i diritti spesso negati ci sono per esempio il diritto all’uguaglianza e alla non discriminazione: a scuola, sul lavoro e nella sanità, molte persone LGBTQIA* subiscono esclusione e discriminazione. Il diritto alla sicurezza personale: le persone LGBTQIA+ sono molto più a rischio di aggressioni fisiche e verbali e di crimini d’odio, contro i quali mancano spesso le necessarie tutele legislative. E ancora, il diritto alla famiglia: la possibilità di sposarsi, adottare o diventare genitori è spesso preclusa a chi non si riconosce nel genere assegnato alla nascita o desidera creare una famiglia con una persona del proprio stesso sesso. E non certo ultimo per importanza, il diritto all’educazione: studenti e studentesse LGBTQIA+ sono più esposti a bullismo e molestie. Esperienze traumatiche, dalle conseguenze profonde, che incidono negativamente sulla salute mentale e fisica delle persone e contribuiscono all’abbandono scolastico.

 

Il cambiamento inizia dalle parole

Abbiamo la grande opportunità di diventare per le classi modelli positivi di comprensione e rispetto delle diversità. Il primo passo per diventarlo è comprendere con chiarezza i termini chiave legati all’identità di genere e all’orientamento sessuale*. 

  • Orientamento sessuale: Attrazione fisica, romantica o emotiva verso persone di un determinato genere.
  • Identità di genere: Il modo in cui una persona percepisce se stessa in relazione alle categorie di genere.
  • Espressione di genere: Il modo in cui una persona esprime il proprio genere attraverso comportamenti, abbigliamento e aspetto.
  • Cisgender: Persone la cui identità di genere corrisponde al sesso assegnato alla nascita.
  • Transgender: Persone la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita.
  • Queer: Termine ombrello che include tutte le identità non conformi alla norma eterosessuale e cisgender.

* Per approfondire il breve glossario fornito e in generale per un affondo lucido e preciso su questi temi, vi rimandiamo alla preziosa guida dall’Associazione Genderlens GenderLens (2024), Infanzia e Adolescenza Trans*. Una guida carina su cosa fare (e non fare) a casa, a scuola, ma anche un po' dappertutto.

 

Oltre gli stereotipi: rovesciare la prospettiva

Come smontare gli stereotipi che nascono dall’imposizione di norme e ruoli rigidi basati sul genere? Prima di tutto normalizzando la diversità: “normale” non significa “giusto” o “migliore”. È importante sottolineare che ogni espressione di genere e orientamento sessuale è legittima. E soprattutto incoraggiando un rovesciamento di prospettiva e riconoscendo il problema nella società, non nelle persone: è la prima che deve adattarsi alle seconde, e non viceversa.

 

Le buone pratiche

La costruzione di uno spazio safe passa dall’accoglienza e dell’ascolto. Ma come prepararsi ad accogliere, ad ascoltare? Fondamentale è chiarire le modalità di comunicazione: possiamo chiedere agli studenti e alle studentesse come desiderano essere identificati. Con il genere femminile, con il genere maschile, con entrambi? Vietatissimo l’outing: non è nostro diritto rivelare l’identità di genere o l’orientamento sessuale di uno studente o di una studentessa senza il suo consenso. Promuoviamo in ogni modo la rappresentazione positiva, per esempio adottando materiali didattici che garantiscano la pluralità di genere e di orientamento. Non ultimo, collaboriamo con le famiglie, mantenendo aperta la comunicazione e fornendo supporto per creare continuità tra casa e scuola.

 

Educarsi a educare 

A scuola possiamo ampliare l’immaginario sociale, sia il nostro che quello di studenti e studentesse, guardando a modelli positivi che aiutino a crescere e a prosperare, ma non solo: le e gli insegnanti possono accedere a numerose risorse per formarsi sull’argomento, seguendo per esempio il corso di formazione online offerto da Lines nell’ambito del progetto DomandeScomode@school, che insegna a educare in maniera consapevole alla parità di genere e all’affettività sana.

 

Porsi le domande giuste

La difesa dei diritti umani, in particolare per la comunità LGBTQIA+, è una priorità educativa: promuovendo il rispetto garantiremo a ogni studente e studentessa la possibilità di vivere e crescere senza discriminazioni. Ed è proprio questo l’obiettivo di La voce del cambiamento, il concorso educativo di DomandeScomode@School: una sfida che dà modo a studenti e studentesse di ragionare attraverso delle “domande scomode” sui limiti degli stereotipi genere e sulla necessità di scardinarli per promuovere una società più paritaria e rispettosa di ogni orientamento e identità.


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